Ok del Senato alla lotta biologica contro la cimice asiatica
di Redazione
Fino al 40% in meno nei raccolti di soia, mais, pesche e kiwi; perdite nel solo nord Italia stimate da Coldiretti in oltre un miliardo di euro. Due cifre che descrivono i danni che sta facendo la cimice asiatica alla nostra agricoltura. Questo insetto originario dell’Asia orientale- nome scientifico Halyomorpha halysm – è un alieno per le nostre latitudini, ma grazie ai cambiamenti climatici si è ben acclimatato anche in Italia. Arrivando a invadere certe zone della penisola, visto che una sola cimice deposita circa 400 uova due volte l’anno.
Contro la cimice asiatica non solo chimica…
Se finora i mezzi per contrastarne la diffusione – e quindi i danni –sono stati solo fisici (uso di reti protettive) o chimici (aumento di pesticidi e insetticidi con le conseguenze che si possono immaginare) ora finalmente per salvare le coltivazioni si è deciso di utilizzare sistemi di controllo biologico. In pratica mettere in campo i nemici naturali della cimice. E’ questo il senso dell’approvazione in Senato il 12 giugno della Risoluzione che impegna il nostro governo a dare la massima priorità alle misure legislative per valutare le potenzialità dei sistemi di controllo biologico della cimice.
La vespa samurai per dire bye bye alla cimice asiatica
In particolare utilizzando la vespa samurai (Trissolcus japonicus, un piccolo insetto poco più grande di un millimetro), antagonista naturale della cimice nelle sue aree di origine: infatti negli ecosistemi in cui è presente la vespa samurai depone le uova in quelle della cimice, contenendone così il numero.
Da anni il centro Ricerca Difesa e Certificazione del Crea, il più importante ente di ricerca in Italia sull’agroalimentare, sta lavorando allo sviluppo di un efficace programma di lotta biologica. Le ricerche condotte in collaborazione con il servizio fitosanitario centrale del ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo (Mipaaft) puntano non solo a valutare l’efficacia dell’impiego della vespa samurai contro la cimice, ma anche a portare a termine una corretta valutazione di impatto ambientale degli interventi di lotta biologica, basata sugli standard internazionali indicati dalla Fao e dalla European and Mediterranean Plant Protection Organization, per quanto riguarda gli aspetti connessi alla tutela della biodiversità.
Le ricerche si stanno ora sviluppando nell’ambito del Progetto Protezpiante, che ha visto l’introduzione dagli Usa nel 2018, in condizioni di quarantena,della vespa samurai: sono stati avviati test di laboratorio per verificarne potenzialità e impattoambientale. Il Mipaaft, inoltre, ha incaricato il Crea di intensificare le ricerche su tutti gli antagonisti naturali della cimice asiatica nei suoi nuovi territori di espansione. Le indagini condotte in Italia hanno infatti individuato altre specie che hanno seguito accidentalmente la cimice nella sua conquista di nuovi spazi. Nel 2018 sono state raccolte nelle ovature della cimice presenti su piante ornamentali nel comune di Lodi esemplari di vespa samurai, mentre in Friuli Venezia Giulia sono stati rinvenuti esemplari di un’altra specie antagonista naturale della cimice, il Trissolcus mitsukurii. Entrambi questi ceppi di antagonisti naturali sono attualmente mantenuti in allevamento su uova della cimice nei laboratori del Crea di Firenze.