Verdi Ue: rivedere il pacchetto Fit for 55 

Per la delegazione italiana dei Greens/Efa occorre maggiore rapidità nell’affrontare la crisi climatica

Il pacchetto Fit for 55 adottato dalla Commissione Ue, sebbene sia un passo nella giusta direzione, appare inadeguato per affrontare le emergenze climatiche e ambientali che abbiamo di fronte perché prevede l’attuazione di misure importanti solo dopo il 2030. E’ questa la posizione espressa dalla delegazione italiana del gruppo Greens/Efa

“L’emergenza climatica è in atto e porta con sé fenomeni estremi sempre più frequenti. Delineando un pianeta nel quale la maggioranza degli organismi e degli ecosistemi non riuscirà ad adattarsi. In un contesto del genere  le  misure indicate dal pacchetto  Fit for 55,  come la graduale eliminazione delle quote gratuite nell’Ets, la fine dei motori a combustione entro il 2035 e la tassa sul cherosene e sul carburante marittimo entro il 2032, prevedono un periodo di attuazione troppo lungo, non tenendo conto di quanto il decennio 2020-2030 sia decisivo per far fronte all’emergenza climatica”, precisano i Verdi. 

Più decise le proposte inviate dai Verdi alla Presidente Von Der Leyen: aumento dell’uso delle energie rinnovabili di almeno il 50% entro il 2030 e del 100% entro il 2040; integrazione delle rinnovabili, in particolare il solare, nell’ondata di ristrutturazioni che interesserà 35 milioni di edifici entro il 2030; stop ai sussidi per i combustibili fossili; introduzione di una tassa minima per il kerosene e i carburanti marittimi a partire dal 2023; riduzione degli standard di emissione di C02 per i veicoli; obiettivo del 100% di auto senza emissioni entro il 2030.

“Il cambiamento”, aggiunge Eleonora Evi, parlamentare dei Greens/Efa,  “deve riguardare anche il nostro sistema alimentare, in buona parte basato sugli allevamenti intensivi, veicolo di un paradosso insostenibile: abbiamo gravemente compromesso le risorse naturali del nostro pianeta per produrre cibo, ma non riusciamo a nutrire la popolazione mondiale. Cosicché, mentre oltre 820 milioni di persone nel mondo non hanno cibo a sufficienza, due miliardi risultano in sovrappeso. Un sistema alimentare del genere, che produce oltre un terzo delle emissioni globali di gas serra e utilizza circa il 70% di acqua estratta dalla natura, non può durare. Ecco perché dobbiamo adottare misure efficaci per promuovere una dieta a base vegetale e un’agricoltura senza pesticidi”. 

Infine i Verdi europei chiedono che la l’Ue supporti concretamente la messa in pratica di un’economia circolare, basata sul riutilizzo e la riparabilità dei prodotti, vietando l’obsolescenza programmata e adottando standard di progettazione ecologica. “Le misure per ridurre le emissioni devono avere carattere d’urgenza. È così che si risponde all’allarme rosso lanciato dalla comunità scientifica. Si evita il pericolo che i proclami del Green Deal restino intrappolati nell’indeterminatezza dei buoni propositi”, concludono gli eurodeputati.

Il pacchetto Fit for 55% (55 si riferisce all’obiettivo di riduzione delle emissioni di almeno il 55% fissato dall’Ue per il 2030) è un insieme di proposte volte a rivedere e aggiornare le normative dell’Ue e ad attuare nuove iniziative al fine di garantire che le politiche europee siano in linea con gli obiettivi climatici concordati dal Consiglio e dal Parlamento europeo.