Vendite bio: la volata non si arresta

Il valore delle vendite di prodotti biologici è aumentato del 19,7%, per un importo di 1,33 miliardi, nei dodici mesi terminanti il 31 marzo 2017. Gli ultimi dati Nielsen presentati all’assemblea di AssoBio.

di Goffredo Galeazzi


Da gennaio al 16 aprile 2017 le vendite complessive di food (alimentari + bevande + pet) sono aumentate del 3,7% nel canale della Grande distribuzione organizzata (Gdo), in ripresa rispetto allo 0,5% del 2016. Il valore delle vendite di prodotti biologici è invece aumentato del 19,7%, con un importo di 1,33 miliardi nei dodici mesi terminanti il 31 marzo 2017. La crescita è sopra la media nei discount (+31,7%) e nelle superette (+23,5%); supermercati (vendite per 609 milioni, +19,8%) e ipermercati (vendite per 409 milioni, +16,7%) fanno la parte del leone. Il biologico pesa il 3,4% delle vendite alimentari (pesava per il 2% nel 2013) e gli acquisti dei consumatori italiani nei supermercati sono più che triplicati dal 2009. I dati dell’indagine Nielsen sono stati presentati lo scorso 9 maggio nel corso dell’assemblea AssoBio a TuttoFood.
Rispetto allo stesso periodo di dodici mesi precedente, nella Gdo le vendite di prodotti alimentari nel complesso sono aumentate di 419 milioni, quelle di prodotti biologici di 166: ciò significa che il biologico ha contribuito per il 40% alla crescita del mercato food.

In aumento del 30% l’assortimento medio di prodotti bio nella Gdo; la quota del bio sulla crescita assortimentale del totale alimentare è del 23%: in parole povere, su 100 nuovi prodotti inseriti a scaffale, 23 sono biologici. Il rilievo della categoria è tale che, ormai, nel 59% dei volantini sono presenti inserzioni sui prodotti biologici (il 21,6% dei quali è stato oggetto di iniziative promozionali). L’ortofrutta fresca bio ha da sempre un ruolo determinante nelle vendite di prodotti biologici (pesa per l’11% sulle vendite bio nella Gdo). I dati Nielsen indicano che in Italia le vendite di ortofrutta bio a peso imposto (mese terminante marzo 2017) hanno raggiunto 147 milioni di euro, segnando un balzo del +28% rispetto all’anno precedente, a fronte di un +9% delle vendite di ortofrutta in generale. Il peso dell’ortofrutta biologica confezionata a peso imposto è del 5,1% sulla propria categoria, quello della grocery 4,2%.
Tra i primi 15 prodotti per vendite in valore, è biologico il 52,8% di tutta la pasta integrale e speciale venduta in Italia, il 32,7% delle bevande vegetali sostitutive del latte, il 30,1% di confetture/marmellate, il 19% di legumi e cereali, il 14,5% delle uova, l’8,3% delle farine.
Il 75% degli acquisti si deve a 5 milioni di famiglie (su un totale di 20,5 milioni di acquirenti, l’83% delle famiglie italiane) che sono consumatrici abituali (tutte le settimane).
Sopra media la frequenza di acquisti nelle famiglie di 3 e 4 componenti, di età tra i 35 e i 44 anni e tra i 45 e i 54 anni. In relazione al reddito, è praticamente analoga la penetrazione tra famiglie con entrate sotto media, sopra media e alte (è minore solo nelle famiglie a reddito basso).

“Il mercato è in forte espansione in tutto il mondo – ha precisato Roberto Zanoni, presidente di AssoBio – il consumatore è sempre più attento alla qualità complessiva dei prodotti che acquista, ed è sempre meno interessato a prodotti che hanno un pesante impatto sull’ecosistema.  I dati ufficiali dell’Ispra dicono che il 63,9% delle acque superficiali e il 31,7% di quelle sotterranee sono contaminate da pesticidi. Basta far quattro conti sui dati ufficiali Istat: per ogni italiano l’agricoltura convenzionale immette nell’ambiente oltre 70 kg di insetticidi, anticrittogamici, diserbanti e fertilizzanti chimici. È sempre più evidente che il pianeta non può sostenere più a lungo una produzione di questo tenore. È ovvio quindi che un consumatore consapevole cerchi un’alternativa a questo modo di produrre, diventando così egli stesso un protagonista della conversione a un’economia sostenibile”.

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