Lanciato un referendum per istituire il distretto biologico della Provincia autonoma di Trento. Si aspetta il parere sull’ammissibilità
di Redazione
“Volete che il distretto agricolo della Provincia autonoma di Trento diventi un distretto biologico, per tutelare la salute, l’ambiente e la biodiversità, indirizzando la coltivazione, l’allevamento, la trasformazione, la preparazione alimentare e industriale dei prodotti con i sistemi di produzione biologici?” È questo il quesito depositato dal Comitato promotore del distretto biologico del Trentino. Con un sì sulla scheda elettorale si aprirà, quindi, all’esperienza di conversione e sostegno dell’agroecologia per l’intero territorio della Provincia autonoma di Trento. Un progetto ambizioso, quello del Comitato promotore: una commissione nominata ad hoc deciderà se il quesito referendario è ammissibile.
Il parere dovrebbe arrivare entro la fine di agosto, ma su questo fronte i promotori si sentono ottimisti. Il vero scoglio saranno le 8 mila firme da raccogliere in soli tre mesi e il quorum, recentemente abbassato al 40%. Dopodiché, in caso di esito positivo del referendum, la Giunta e il Consiglio provinciale saranno tenuti ad adottare entro tre mesi le iniziative e i provvedimenti per consentire l’attuazione del risultato.