Depositata le firme a sostegno dell’iniziativa popolare “Acqua potabile pulita e cibo sano” per scoraggiare l’uso di pesticidi e antibiotici in agricoltura e negli allevamenti
di Goffredo Galeazzi
In 9 mesi sono stati raccolte più di 110.000 firme convalidate per l’iniziativa popolare federale “Acqua potabile pulita e cibo sano – No alle sovvenzioni per l’impiego di pesticidi e l’uso profilattico di antibiotici” volta a modificare la Costituzione federale. E la richiesta è stata depositata giovedì 18 gennaio alla Cancelleria federale. L’iniziativa popolare federale è uno strumento che permette ai cittadini di modificare la Costituzione federale.
Il testo dell’iniziativa popolare mira a tagliare le sovvenzioni dirette agli agricoltori che ricorrono a pesticidi nei campi e a antibiotici negli allevamenti. Per i promotori della modifica costituzionale – sostenuto da diverse organizzazioni ambientaliste, di protezione della natura e degli animali tra cui Greenpeace Svizzera, BirdLife Svizzera, Federazione svizzera di pesca e piscicoltura, l’associazione “Tier-im-Fokus” e Swissveg – i pagamenti diretti devono essere concessi a condizione di rispettare le esigenze ecologiche come la conservazione della biodiversità, una produzione esente da pesticidi e un effettivo di animali che può essere nutrito con il foraggio prodotto nell’azienda. E ricordano che “quasi tre stazioni di sorveglianza di acqua sotterranea su quattro, nelle zone agricole coltivate intensamente, presentano concentrazioni di residui di pesticidi superiori ai valori prescritti per legge”. Mentre gli antibiotici “continuano ad essere utilizzati per prevenzione negli allevamenti svizzeri”. L’utilizzo intensivo di pesticidi e antibiotici nell’agricoltura, denuncia l’iniziativa, “contamina le nostre acque, distrugge la biodiversità, inquina i suoli e favorisce lo sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici”. E “l’agricoltura ne è in gran parte responsabile”.
Le firme sono state raccolte nell’arco di una decina di mesi. Il testo dell’iniziativa popolare prevede che la Confederazione provveda affinché l’agricoltura contribuisca efficacemente a garantire l’approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari sane e acqua potabile pulita.
I pagamenti diretti saranno sottoposti alle condizioni di rispettare le esigenze ecologiche come la conservazione della biodiversità, una produzione esente da pesticidi e un allevamento di animali nutriti con il foraggio prodotto nell’azienda.
Queste sovvenzioni saranno tolte alle imprese agricole che fanno un uso profilattico di antibiotici nella detenzione di animali o il cui sistema di produzione rende necessario la somministrazione regolare di antibiotici. La concessione di altri aiuti (per ricerca, formazione e investimenti) sarà sottoposta alle stesse condizioni.
A settembre, per depotenziare il referendum lanciato per eliminare del tutto i pesticidi, il Consiglio federale ha approvato il Piano d’azione per la riduzione del rischio e l’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari. A parere del governo elvetico, i rischi devono essere dimezzati e vanno promosse alternative alla difesa chimica. Tuttavia, “rinunciare completamente ai pesticidi oggi non è possibile, ma i contadini dovranno comunque diminuirne il consumo, utilizzandoli con maggiore parsimonia. In questo modo l’agricoltura svizzera si distinguerà per la produzione di alimenti sostenibili, sostiene il governoLink esterno. Tra le iniziative, è indicato “l’impiego di tecniche moderne, ad esempio robot e droni, che contribuirà a limitare l’uso di questi prodotti. Inoltre, per difendere le colture vanno sviluppate strategie alternative, come la selezione di varietà robuste”. Dal piano d’azione è stata comunque stralciata la proposta di una tassa sui prodotti fitosanitari. Le associazioni che fanno riferimento all’iniziativa popolare “Acqua potabile pulita e cibo sano”, hanno subito definito “inadeguato” il piano d’azione che non contiene né una protezione esplicita dell’acqua potabile né un divieto dei prodotti più tossici, e sono tornate a chiedere allo Stato di sostenere solo le aziende che non fanno uso di pesticidi.