Un nuovo progetto per creare una banca semi, riconoscere le piante spontanee, utilizzare il compost nell’orto
Rendere la biodiversità concreta, tangibile e presente nella vita quotidiana. È l’obiettivo di “Seminati”, progetto messo a punto da Alliance Bioversity International, Ente Parco regionale dell’Appia Antica, Orto Botanico di Roma, Platform for Agrobiodiversity Research e Zappata Romana.
Il progetto
L’iniziativa, partita alcuni giorni fa con un Rural City Lab all’Orto Botanico di Roma, prevede lo svolgimento di alcuni percorsi di scienza aperta, service learning e digitalizzazione per l’avvicinamento e la sensibilizzazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile di associazioni di ortisti, di cittadinanza attiva e scuole.
Ci saranno poi dei laboratori su:
- Produrre semi e costruire e gestire una banca di semi
- Riconoscere le piante spontanee, risorse alimentari alla portata di tutti
- Compostaggio dal balcone all’orto: l’economia circolare dei rifiuti
- Gli insetti nell’orto: bugs hotel, alveari e zanzare
- Misurare la presenza dell’agrobiodiversità.
Il progetto utilizza una App – Datar – strumento di valutazione della diversità delle specie agricole per la resilienza dell’agrobiodiversità. L’App, nata per supportare i sistemi di produzione di piccoli produttori nei Paesi in via di sviluppo, verrà adattata e applicata per acquisire nuove informazioni e migliorare la produzione negli orti urbani romani.
Gli orti urbani a Roma
Una realtà – questa degli orti urbani – molto diffusa a Roma che peraltro, con 63 mila ettari di terreni coltivati, è il più grande Comune agricolo d’Europa.
Negli ultimi 2 anni – in piena epoca Covid – le richieste di lotti da coltivare negli orti urbani sono aumentate del 30%. Una pratica che aiuta a tutelare la salute del suolo. In alcuni casi infatti si tratta di terreni incolti e degradati che una volta bonificati sono assegnati per la coltivazione.