A Ginevra i colloqui fino al 10 maggio, sul tavolo anche la convenzione di Rotterdam che mira a promuovere responsabilità condivise su prodotti chimici pericolosi e pesticidi
di Redazione
Secondo un recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), la cattiva gestione delle sostanze chimiche e dei rifiuti provoca 1,6 milioni di morti l’anno. Con questi numeri alla mano, fino al 10 maggio a Ginevra si svolgono colloqui internazionali che coinvolgono i firmatari delle convenzioni di Basilea, Rotterdam e Stoccolma. L’obiettivo è confrontarsi e prendere decisioni cruciali per prevenire gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente derivanti da rifiuti di plastica, rifiuti elettronici e sostanze chimiche pericolose.
In cima all’agenda, l’inquinamento marino da rifiuti in plastica.
“In queste due settimane, i governi avranno l’opportunità di prendere decisioni storiche e legalmente vincolanti, decisioni che porteranno a provvedimenti concreti per liberare il mondo dai rifiuti di plastica in mare”, dichiara Rolph Payet, segretario esecutivo dell’Unep, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente.
Al centro della discussione anche la Convenzione di Rotterdam
Non solo plastica: l’obiettivo è anche quello di contenere l’enorme quantità di rifiuti elettronici, per proteggere la salute e l’ambiente da alcune delle sostanze chimiche più tossiche e pericolose al mondo. Firmata nel 1989, la Convenzione di Basilea è l’accordo ambientale internazionale più completo sui rifiuti pericolosi e altri rifiuti e coinvolge 187 parti.
La Convenzione di Rotterdam mira a promuovere responsabilità condivise in relazione all’importazione di prodotti chimici pericolosi e pesticidi, ed è gestita congiuntamente da Fao e Unep. La Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti è un trattato per proteggere la salute umana e l’ambiente dalle sostanze chimiche che rimangono nell’ambiente per lunghi periodi. La convenzione è legalmente vincolante e coinvolge 182 parti.