Commissione e Parlamento europeo hanno esteso al 31 marzo 2021 il termine per la raccolta di firme dell’Iniziativa dei cittadini europei “Salviamo api e agricoltori!”
di Maria Pia Terrosi
La Commissione e il Parlamento Ue hanno deciso di spostare al 31 marzo 2021 il termine ultimo per la raccolta delle firme dell’Iniziativa dei cittadini europei “Salviamo api e agricoltori! . Pochi mesi in più per salvare l’agricoltura e l’ambiente. Pochi mesi che possono però fare la differenza. Visto che in alcuni Paesi i target nazionali sono stati già raggiunti, ma in altri – tra cui la stessa Italia – la raccolta è rimasta un po’ indietro. Con il rischio di perdere un’opportunità unica. Se si arriverà a un milione di firme, la Commissione europea e il Parlamento europeo saranno obbligati a rispondere alle richieste dei cittadini.
La drammaticità della situazione richiede risposte rapide per arginare criticità ambientali, sanitarie ed economiche ormai sotto gli occhi di tutti. “Politiche agricole unilateralmente orientate verso l’aumento delle rese tramite l’aumento dell’uso di agrofarmaci tossici – si legge nel comunicato stampa di Save bees and farmers – hanno portato l’ecosistema sull’orlo del collasso. Gradualmente, la diversità biologica che è alla base dei nostri sistemi alimentari scompare. Mettendo a dura prova il futuro del nostro cibo, della salute e dell’ambiente. Le conseguenze per la natura sono disastrose: api, farfalle e altri insetti stanno sparendo dai nostri paesaggi, e diversi tipi di uccelli, un tempo comunemente presenti nelle campagne europee, hanno smesso di cantare nei campi. Anche i torrenti e fiumi sono inquinati dai residui di pesticidi, e noi stessi, in quanto consumatori, siamo esposti quotidianamente a un cocktail di pesticidi sintetici attraverso il cibo che mangiamo”.
Non solo. L’agricoltura intensiva mette a rischio la sopravvivenza delle comunità agricole. Negli ultimi dieci anni in media ogni 3 minuti ha chiuso un’azienda agricola in Europa. Quote sempre maggiori di terreni sono gestite da poche aziende, concentrate sulla resa e sulle vendite piuttosto che sulla qualità dei prodotti. Le piccole aziende invece lottano per la sopravvivenza: con la loro scomparsa, le zone rurali europee perdono posti di lavoro e patrimonio culturale.
Occorre trasformare l’agricoltura, passando a un modello basato su principi agroecologici. Che promuova la biodiversità e consenta agli agricoltori di prosperare. Questo modello agricolo preserva le risorse naturali. E previene il degrado del suolo e ne aumenta la fertilità, contribuendo quindi alla protezione del clima.
Per arrivare a questo risultato, l’Ice ha indicato alcuni obiettivi chiave:
- Eliminare gradualmente i pesticidi sintetici nell’agricoltura dell’Unione europea entro il 2030, iniziando da quelli più pericolosi, per arrivare al bando totale entro il 2035.
- Ripristinare gli ecosistemi naturali nelle aree agricole e trasformare i mezzi di produzione in modo che l’agricoltura contribuisca nuovamente alla promozione della biodiversità.
- Riformare l’agricoltura dando priorità a un modello agricolo su piccola scala, diversificato e sostenibile; favorendo pratiche agroecologiche e biologiche; consentendo la formazione e la ricerca indipendente degli agricoltori in materia di agricoltura senza pesticidi e Ogm.
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