Pubblicato in Francia il primo studio sull’esposizione multipla a più fitofarmaci. L’esperimento è stato condotto su topi: i maschi risultano particolarmente a rischio di obesità e diabete
di Maria Pia Terrosi
Sembra esserci un collegamento tra pesticidi e obesità. A questa conclusione è arrivata una ricerca francese condotta dall’Istituto nazionale della ricerca agronomica e appena pubblicata sull’Environmental Health Perspectives, che ha studiato gli effetti di una esposizione continuativa e multipla ai fitofarmaci relativamente al rischio di sviluppare malattie metaboliche, tra cui obesità e diabete.
In pratica i ricercatori hanno alimentato per un anno alcuni topi con cibi (verdure e ostaggi) coltivati utilizzando i sei pesticidi più utilizzati in Francia (boscalid, captan, chlorpyrifos, tiofanato, thiacloprid e ziram) e assicurandosi che per ognuna di queste sostanze i residui contenuti fossero molto ridotti e – in proporzione – inferiori ai livelli ritenuti tollerabili per l’uomo.
Al termine delle 52 settimane – un periodo di tempo molto lungo nella vita di un topo, equivalente a 30 anni per l’uomo – i roditori hanno registrato l’aumento della massa grassa e hanno anche sviluppato una forma di diabete. Inoltre il loro fegato ha iniziato ad accumulare grasso, mostrando caratteristiche di steatosi epatica e intolleranza al glucosio, problemi che non sono stati osservati nel gruppo di controllo formato da topi nutriti con alimenti privi di residui di fitofarmaci.
Gli studiosi hanno anche scoperto che la dieta non ha prodotto lo stesso effetto su roditori maschi e femmine: le conseguenze sono state decisamente peggiori per i primi. I topi maschi, infatti, hanno mostrato in maniera più accentuata lo sviluppo delle malattie metaboliche, mentre l’organismo delle femmine ha dimostrato una capacità di adattamento maggiore.
La ricerca francese è di particolare interesse in quanto è la prima che ha studiato gli effetti su organismi viventi prodotti dall’esposizione continuativa e multipla a più fitofarmaci, seppure ognuno a livelli molto bassi.
Proprio il tema della valutazione dei rischi per i consumatori derivanti dall’esposizione multipla contemporanea e per lunghi periodi a più pesticidi è al centro di due studi in via di completamento da parte del l’Efsa (European Food Safety Authority) che ne esamineranno gli effetti sul sistema nervoso e tiroideo degli uomini.