Petrosino dimostra che Si può fare

Un Comune di poco più di 8.000 abitanti in provincia di Trapani ha affrontato con decisione il problema della deriva dei pesticidi e della contaminazione involontaria

di Maria Pia Terrosi


Evitare la dispersione a largo raggio dei pesticidi, garantire a chi sceglie di coltivare bio di poterlo fare in sicurezza. Seguendo questi due principi si stanno muovendo alcuni Comuni italiani. Tra questi Petrosino, un Comune di poco più di 8.000 abitanti in provincia di Trapani,  che ha affrontato con decisione il problema della deriva dei pesticidi e della contaminazione involontaria. Come si sa, infatti, solo una piccola parte dei prodotti fitosanitari usati in agricoltura per i trattamenti raggiungono il bersaglio – ovvero l’infestante da eliminare, la coltura da trattare – una buona parte si diffonde nell’ambiente, contaminando l’aria, il terreno e le acque superficiali.

Per evitare – o almeno contenere tutto ciò  – già dal 2016 il sindaco di Petrosino con un’ordinanza ha di fatto vietato l’uso di pesticidi di sintesi in gran parte del  territorio comunale. In particolare è stato bandito del tutto l’impiego di fitofarmaci all’interno delle zone SIC (siti di interesse comunitario)  e delle ZPS (zone di protezione speciale); il divieto vige anche per un raggio di 200 metri lungo i confini delle stesse zone e per un raggio di 300 metri dai pozzi. Inoltre, proprio per evitare l’effetto deriva  nei terreni confinanti e nelle abitazioni limitrofe, gli agricoltori dovranno coltivare utilizzando metodi biologici in una fascia di rispetto di 200 metri dai propri confini. Non solo: anche nelle aree in cui i trattamenti con i fitofarmaci sono consentiti  è possibile effettuarli solo dall’alba alle 10 del  mattino, in assenza di vento o pioggia; le spese necessarie per eventuali analisi di laboratorio volte ad accertare le eventuali contaminazioni sono a carico del trasgressore. Della serie: chi inquina paga.

E sulla base dello stesso principio si è mosso il  comune di Vallarsa che, per arginare l’impatto economico di danni alle colture bio a causa di pesticidi provenienti da terreni coltivati secondo metodi convenzionali,  prevede la stipula di polizze assicurative .

 

 

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