La temperatura troppo calda dell’acqua e l’esposizione ai pesticidi influenzano lo sviluppo dei pesci mettendo a rischio l’intero ecosistema
di Maria Pia Terrosi
Che i cambiamenti climatici e i pesticidi facciano male ai pesci della barriera corallina è noto, ma l’effetto cocktail di questi due fattori si sta rivelando devastante. Rischi cumulati e sinergici: così li definisce una ricerca pubblicata su Nature che ha analizzato come una più elevata temperatura dell’acqua e l’esposizione ai pesticidi danneggino il sistema endocrino dei pesci della barriera corallina, alterandone lo sviluppo di alcuni organi.
“Simulando in laboratorio un aumento della temperatura di tre gradi assieme all’esposizione ai pesticidi si è determinata una riduzione della quantità di ormoni tiroidei nei pesci“, ha affermato William Feeney, coautore della ricerca. “Con conseguenze pericolose per la loro sopravvivenza. Questi ormoni infatti controllano lo sviluppo di strutture sensoriali come la retina, le narici e la linea laterale che consente ai pesci di rilevare il movimento dell’acqua nelle vicinanze.” In pratica se l’esposizione a questi fattori di stress avviene durante la metamorfosi da uovo a pesce, può mettere a rischio la sopravvivenza dei pesci.Ovvero “perdono la loro capacità di identificare e rispondere ai predatori”.
Non solo. I ricercatori hanno anche provato a esporre i pesci a livelli inferiori di pesticidi e a temperature meno elevate. La presenza contemporanea di questi due elementi ha effetti negativi simili se non peggiori rispetto all’esposizione a un singolo fattore di stress più elevato.
“La sopravvivenza dei pesci larvali è essenziale per il rinnovamento degli stock ittici e per il mantenimento della biodiversità. Effetti preoccupanti perché influenzano un processo che sta alla base di intere comunità di pesci e della salute dell’ecosistema”, conclude William Feeney.