Uno studio della University of Sydney lancia l’allarme. Minacciate le falde idriche
Due terzi dei terreni agricoli mondiali (il 64%, circa 24,5 milioni di km quadrati) e le falde acquifere sono a rischio contaminazione a causa della presenza di più pesticidi e il 31% è ad alto rischio. Tra le aree ad alto rischio, circa il 34% si trova in regioni ad alta biodiversità. A lanciare l’allarme è uno studio condotto dai ricercatori della University of Sydney che hanno analizzato superfici, suolo, atmosfera e falde acquifere relative alle aree agricole sparse in 168 Paesi.
Effetti nocivi su salute e ambiente
Per Fiona Tang, prima firma della ricerca, “il nostro studio ha rivelato che il 64% delle superfici agricole mondiali è a rischio inquinamento da pesticidi. Questo è importante perché un’ampia letteratura scientifica ha riscontrato che l’inquinamento da pesticidi può avere effetti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente”.
Lo studio, pubblicato su Nature Geoscience, ha prodotto un modello globale di mappatura del rischio di inquinamento per il suolo, l’atmosfera e le acque superficiali e sotterranee causato da 92 sostanze chimiche comunemente utilizzate nei pesticidi agricoli. La mappa ha anche rivelato che l’Asia ospita le più grandi aree terrestri ad alto rischio di inquinamento, con Cina, Giappone, Malesia e Filippine in prima fila, territori che producono alimenti per gran parte della popolazione mondiale.
Il degrado delle risorse idriche
Lo studio ha esteso il discorso non soltanto alla questione inquinamento, ma anche alla scarsità d’acqua. I pesticidi infatti possono essere assorbiti nelle acque superficiali e sotterranee attraverso il deflusso e l’infiltrazione, inquinando i corpi idrici e riducendo così la fruibilità delle risorse idriche. Si teme che un uso eccessivo di pesticidi possa destabilizzare gli ecosistemi e degradare la qualità delle fonti d’acqua su cui uomini e animali fanno affidamento per sopravvivere.
Le prospettive future
Si prevede che l’uso globale di pesticidi aumenterà poiché la popolazione mondiale cresce e si dirige verso gli 8,5 miliardi previsti entro il 2030. “In un clima più caldo, con la crescita della popolazione globale, si prevede che l’uso di pesticidi aumenti per combattere il possibile aumento delle invasioni di parassiti e per nutrire più persone”, ha detto il coautore della ricerca, Federico Maggi, docente alla facoltà di Ingegneria.
“Sebbene la protezione della produzione alimentare sia essenziale per lo sviluppo umano – ha aggiunto Fiona Tang – la riduzione dell’inquinamento da pesticidi è altrettanto cruciale per proteggere la biodiversità che preserva la salute e le funzioni del suolo, contribuendo alla sicurezza alimentare”.
Proteggere la biodiversità
“Questo studio mostra che sarà importante monitorare attentamente i residui su base annuale per rilevare le tendenze in modo da gestire e mitigare i rischi dell’utilizzo dei pesticidi”, ha precisato l’altro coautore, Alexander McBratney della facoltà di Scienze dell’Università di Sydney. “Raccomandiamo una strategia globale per la transizione verso un modello agricolo globale sostenibile che riduce lo spreco di cibo riducendo l’uso di pesticidi”, hanno concluso gli autori della ricerca.