In Usa da 20 anni migliaia di chilometri quadrati vengono irrorati con queste sostanze pericolose per l’ambiente e per l’uomo
Migliaia di chilometri quadrati irrorati con pfas. E’ quello che è accaduto negli Usa, nel Massachusetts. Per controllare la diffusione di zanzare, infatti, da anni si utilizzano insetticidi spruzzati dagli aerei su grandi superfici di terreno. Peccato che assieme agli insetticidi siano piovuti dal cielo anche pfas, sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche, pericolosissime per l’ambiente. E pericolose anche per la salute dell’uomo. Numerosi studi, infatti, hanno associato l’esposizione agli pfas all’aumento del rischio di sviluppare patologie come cancro e diabete.
Per fare chiarezza sull’accaduto, l’Agenzia di protezione ambientale statunitense (Epa) ha aperto un’indagine conoscitiva. Tutto è partito dalla segnalazione da parte di un gruppo di difesa ambientale che ha analizzato l’insetticida utilizzato contro le zanzare, Anvil 10 + 10 . Nei nove campioni prelevati da diversi contenitori dove era stoccato l’insetticida sono state rinvenute miscele di 8 diversi pfas. Tre di queste miscele presentavano valori superiori ai limiti di legge.
In pratica per stoccare e trasportare l’insetticida vengono usati contenitori in polietilene ad alta densità di Hpde fluorinati, un processo che utilizza gli pfas per creare una barriera chimica in grado di prevenire cambiamenti nella composizione chimica del prodotto.
Nessun aveva ipotizzato che gli pfas potessero passare dal contenitore al contenuto e finire sul terreno.
Una contaminazione che pone non poche preoccupazioni. Nel caso specifico, va considerato che negli Usa questa modalità è utilizzata da circa 20 anni. Inoltre, come noto, gli pfas non si degradano facilmente: si accumulano.
Si tratta di sostanze utilizzate in tutto il mondo per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti. E anche indumenti, pentole antiaderenti, detergenti per la casa. Una recente indagine – ancora negli Usa – ha rilevato la presenza di composti chimici fluorurati in un terzo degli imballaggi di carta prelevati da fast food, evidenziando come – in determinate condizioni di temperatura, tipologia e tempo di contatto – gli pfas possono migrare dal packaging al cibo.
Ad oggi l’Epa non ha ancora reso noto con precisione in quali quantità gli pfas sono stati trovati nell’insetticida utilizzato in Massachusetts. Inoltre, sta ancora valutando se e in che misura le concentrazioni rinvenute possano aver messo a rischio la salute pubblica.
Ma già i primi segnali arrivati dalla nuova amministrazione Biden fanno sperare in una indagine attenta alla salute pubblica e all’ambiente da parte dell’Agenzia. Non appena insediato alla Casa Bianca il nuovo presidente ha infatti chiesto una revisione approfondita dei regolamenti Epa approvati durante l’amministrazione Trump, comprese una dozzina di decisioni controverse dell’Epa riguardanti prodotti chimici commerciali e pesticidi. In particolare Biden ha chiesto di rivedere la posizione dell’agenzia sul clorpirifos: Trump aveva fatto marcia indietro sul ritiro di questo pesticida dal mercato costringendo la stessa Epa ad auto smentirsi.