Il governo francese riconosce all’agroalimentare e al settore forestale un ruolo chiave per rimettere in moto l’economia post Covid
di Maria Pia Terrosi
Rafforzare la sovranità alimentare, accelerare la transizione agroecologica, adattare l’agricoltura e la silvicoltura ai cambiamenti climatici. Questi i tre punti del piano francese per il settore agroalimentare, considerato dal governo essenziale per la ripresa economica del Paese e per assicurare un’agricoltura più sana e resiliente ai rischi climatici.
Proprio la crisi economica e sanitaria che abbiamo vissuto – e stiamo ancora vivendo – legata al Covid- 19 ha reso più evidente l’importanza strategica del settore agricolo per la ripresa economica. Partendo da questa posizione Parigi ha fissato per il settore agroalimentare e forestale un budget pari a 1,2 miliardi di dollari all’interno di “France Relance”, il piano di rilancio da 100 miliardi di euro varato in queste settimane.
“France Relance destina 1,2 miliardi di euro per sostenere gli agricoltori, molti dei quali hanno già avviato questa transizione verso un modello più sostenibile, rispettoso dell’ambiente ed economicamente robusto. Di fronte ai crescenti rischi climatici, adattarsi all’emergenza ecologica è una questione d’indipendenza. L’agricoltura di domani si farà solo con gli agricoltori”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura e dell’alimentazione Julien Denormandie.
Per rafforzare la sovranità alimentare della Francia – primo punto del programma – è fondamentale sostenere la produzione “made in France” e quindi l’occupazione e la formazione degli agricoltori.
Duecentocinquanta milioni di euro, inoltre, sono stati stanziati per migliorare il benessere degli animali e il livello di biosicurezza negli allevamenti e nei macelli. Due punti chiave per ridurre il rischio d’esposizione a crisi sanitarie future.
Relativamente al secondo punto – sostegno alla transizione agroecologica – il piano punta in particolare a incrementare l’agricoltura biologica e a diffondere le certificazioni HEV (prodotto ad alto valore ambientale). Previsto inoltre un programma volto a promuovere la biodiversità: attorno ai terreni coltivati dovranno essere impiantati 7.000 chilometri di nuove siepi.
Per quanto riguarda la produzione di cibo sano e sostenibile, Parigi punta a promuovere il consumo dei prodotti locali. Al riguardo le mense scolastiche nei piccoli Comuni saranno supportate per offrire pasti freschi e a km zero e 1.000 ristoranti situati nei comuni rurali saranno aiutati ad attuare attività di ristorazione sostenibili. Ultimo tassello in questo scenario, il progetto “Giardini condivisi “ che favorirà l’accesso a questi prodotti anche da parte delle famiglie più modeste.
Infine 300 milioni di euro sono stati stanziati nel piano per adattare l’agricoltura e le foreste ai cambiamenti climatici. Un processo da attuare con urgenza secondo il ministro dell’Alimentazione e dell’agricoltura alla luce dell’aumento degli eventi meteorologici estremi che colpiscono l’agricoltura. Gli agricoltori quindi saranno sostenuti in caso di eventi estremi quali siccità, grandine e gelo, mentre sarà sviluppata la ricerca di sementi più sostenibili e favorita la diversificazione delle colture. Per quanto riguarda le foreste – in grado secondo alcune stime di compensare il 20% delle emissioni di CO2 francesi – sarà avviato un esteso piano di rimboschimento.