Il Pablito di Spagna 1982 circa vent’anni fa ha dato vita all’azienda agricola Poggio Cennina con vocazione biologica: 85 ettari di boschi, viti, ulivi e alberi da frutto
Noi tutti ricorderemo Paolo Rossi come il calciatore che segnando tre gol il 5 luglio 1982 eliminò il Brasile di Falcao e Zico nello stadio Sarria di Barcellona nel Mondiale di Spagna. Poi altri due gol alla Polonia in semifinale e un gol, insieme a quelli di Altobelli e Tardelli, alla Germania, laureando l’Italia campione del mondo.
Pochi sanno che il calciatore, il Pablito nazionale morto a Siena per un tumore, si era trasferito in provincia di Arezzo, stabilendosi nel Comune di Bucine, dove si è dedicato all’agriturismo e all’agricoltura biologica. A Poggio Cennina, un’altura che domina la Val d’Ambra, l’eroe del Mundial ’82 aveva realizzato un suo sogno: “una vita a contatto con la natura nello splendido scenario della campagna toscana”.
E’ stata la passione per la natura a spingere Paolo Rossi a dare vita, assieme all’avvocato Luigi Pelaggi, all’azienda agricola Poggio Cennina con vocazione biologica: 85 ettari di boschi, viti, ulivi e alberi da frutto. Da piante coltivate nel rispetto dei loro naturali equilibri sono nati il vino Borgo Cennina, prodotto con uve provenienti esclusivamente dalle tenute di Poggio Cennina, e l’olio Borgaccio, proveniente dalla coltivazione biologica dei versanti freschi e asciutti di Poggio Cennina di Val d’Ambra. Le olive sono raccolte esclusivamente a mano e spremute in giornata, a freddo.