Anche FederBio all’incontro “Per un Pan a tutela di cittadini, agricoltori e territorio” con politici e ambientalisti. Pan sia strumento a difesa delle produzioni di qualità e della salute pubblica e dei lavoratori.
di Redazione
Il 12 febbraio 2019 è scaduto il Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci (Pan). Da tempo il nuovo Piano sarebbe dovuto essere sottoposto a consultazione pubblica ma, sebbene i ministeri dell’Ambiente e della Salute si siano già espressi favorevolmente al testo proposto dal Comitato tecnico- scientifico appositamente costituito, il documento è tuttora bloccato nelle stanze del ministro dell’Agricoltura. Il Piano è bloccato al dicastero di via XX Settembre dal 17 aprile scorso. Potrebbe però vedere presto la luce, secondo molti. Già in settimana c’è la concreta possibilità che il nuovo testo sia reso pubblico, avviando così la prevista consultazione pubblica. Che occorra uscire dallo stallo – “dall’insabbiamento”, come sostengono in molti – lo dicono anche i rappresentati politici e del mondo dell’associazionismo che hanno partecipato all’incontro “Per un Pan a tutela di cittadini, agricoltori e territorio”. Tanti i sostenitori e gli amici di Cambia la Terra. Oltre FederBio, i parlamentari Silvia Benedetti (Gruppo Misto); Susanna Cenni (Pd), Sara Cunial (Gruppo Misto); Saverio De Bonis (Gruppo Misto), Federico Fornaro (LeU); Rossella Muroni (LeU). E, ancora, Patrizia Gentilini – Oncologa ed Ematologa dell’Associazione medici per l’ambiente e Franco Ferroni, (Wwf).
Perché è importante pubblicare il Pan?
Il nuovo testo del Pan dovrebbe prevedere regole più severe per l’uso dei pesticidi, fissando distanze di sicurezza dalle abitazioni, dalle scuole e dalle altre aree pubbliche. Nonché limitazioni all’uso delle sostanze chimiche tossiche e nocive all’interno delle aree naturali protette e dei siti della rete Natura 2000. “Misure che probabilmente non sono gradite all’industria dell’agrochimica e alle associazioni agricole, di cui questo Governo è stato spesso fedele sostenitore”, sostengono gli organizzatori dell’incontro di oggi.
È ormai scientificamente provato che l’esposizione ai pesticidi possa essere associata allo sviluppo di diverse patologie: neurodegenerative, neonatali, ormonali. Ma anche a problematiche a carico del sistema immunitario e persino all’insorgenza di tumori. Si tratta di effetti addirittura sottostimati perché l’attuale valutazione del rischio non considera molti aspetti dell’esposizione multipla e cronica ai pesticidi. Escludendo l’esposizione in ambito professionale, le persone maggiormente esposte sono quelle che vivono nelle zone rurali, e particolarmente sensibili, risultano essere i bambini e le donne in gravidanza. I cittadini dunque rappresentano le principali vittime delle contaminazioni, legate ai trattamenti effettuati nei campi adiacenti alle abitazioni e alle irrorazioni perpetuate in parchi pubblici, strade e ferrovie. Secondo gli organizzatori dell’incontro “Per un Pan a tutela di cittadini, agricoltori e territorio”, la legge è “carente e inefficace, motivo per cui, con il nuovo Pan si auspica una riformulazione, chiara e inequivocabile, di un sistema di regole che tuteli e protegga realmente la popolazione e sia in linea con il principio di precauzione per cui, qualora la comunità scientifica non sia concorde sugli effetti nocivi di una determinata sostanza è compito dei decisori politici proteggere innanzitutto i propri cittadini”.
Pan per inquadrare cornice normativa
La pubblicazione del Pan è questione dirimente. Il Piano di azione nazionale inquadra, a livello normativo, le strategie a medio termine ma anche gli strumenti più immediati che il Paese deve adottare per uscire dall’utilizzo della chimica in agricoltura.