Interrogazione della deputata del Partito Democratico: in gioco c’è la qualità della nostra agricoltura e la salute dei cittadini.
di Redazione
“Il Piano d’azione per l’uso sostenibile dei fitofarmaci (Pan) è scaduto lo scorso febbraio e ancora il governo non ha dato nessun segno ‘di vita’ per rinnovarlo, nonostante il Parlamento con voto unanime abbia approvato una mozione con impegni precisi e nonostante l’approvazione alla Camera della legge sull’agricoltura biologica. Se l’esecutivo c’è batta un colpo, perché in ballo c’è la qualità della nostra agricoltura sempre più orientata al biologico e a filiere ecosostenibili, nonché la salute dei cittadini”. Lo afferma Susanna Cenni, vicepresidente della commissione Agricoltura, che nei giorni scorsi, ha presentato un’interrogazione ai ministri delle Politiche agricole, dei Beni culturali e della Salute sul blocco del Pan.
“Siamo di fronte a un ritardo inaccettabile- continua Cenni- perché ciò di cui stiamo parlando può avere delle conseguenze gravi sulla salute dei cittadini che risiedono nelle aree rurali. Nel nostro Paese molti sindaci di varie realtà geografiche e politiche hanno avviato mobilitazioni dal basso, hanno fatto ordinanze per vietare l’uso di glifosate vicino a scuole e aree abitate, hanno concorso alla nascita di biodistretto e progetti di transizione verso sistemi più sostenibili. Il governo deve sostenere queste esperienze attuando quanto di sua competenza. Per tutto questo dopo aver presentato un’interrogazione lo scorso gennaio alla quale non ho ancora ricevuto risposta, torno alla carica oggi perché il tema è delicatissimo”. Al governo, oltre a chiedere i motivi di questo ritardo, “chiedo anche se intende inserire nel nuovo piano d’azione misure efficaci per tutelare le popolazioni interessate e salvaguardare le coltivazioni biologiche dalla contaminazione accidentale. Trovo ormai schizofrenico il continuo richiamo generico al nostro Made in Italy non corredato da fatti concreti. Alcune associazioni in merito al Pan hanno parlato di un vero e proprio ‘insabbiamento’ nei confronti di una tema, quello dell’uso responsabile dei fitofarmaci in agricoltura, che coinvolge la salute dei cittadini e la qualità del nostro ambiente. Nel caso suggerisco paletta e secchiello: è tempo di tirare fuori dalla sabbia il Pan e di produrre le modifiche attese da mesi”, conclude Cenni.