Non credete a chi parla di bando al glifosato: in Italia è vietato solo in fase di pre-raccolta e trebbiatura

Roberto Pinton, segretario di Assobio, fa chiarezza sulle norme che regolano l’utilizzo del fitofarmaco nel nostro Paese.

di Redazione


Trebbiatura e pre-raccolta. Il Decreto ministeriale 9 agosto 2016 del dicastero della Salute non mette affatto al bando i prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosato: ne modifica soltanto le condizioni d’impiego. Il segretario di Assobio Roberto Pinton, dalle pagine del “Fatto alimentare” fa chiarezza sulle norme che regolano l’utilizzo di glifosato in Italia.

Glifosato, quando è permesso? Quando è vietato?

Il glifosato è vietato solamente in due situazioni. Semaforo rosso all’uso non agricolo su suoli che presentano una percentuale di sabbia superiore all’80%, nelle aree vulnerabili, nelle zone di rispetto e nelle aree frequentate dalla popolazione, quali: parchi, giardini, campi sportivi e aree ricreative, cortili e aree verdi all’interno di plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti alle strutture sanitarie.

In agricoltura il divieto riguarda l’uso in pre-raccolta teso solo a ottimizzare il raccolto o la trebbiatura. Per tutti gli altri usi agricoli i prodotti fitosanitari contenenti glifosato continuano a essere autorizzati e ampiamente utilizzati.

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