Respinto dai giudici il ricorso presentato da Assofrutti contro il Comune
Ha ragione il sindaco di Nepi. Il Tar di Roma ha respinto il ricorso presentato dall’associazione dei produttori di nocciole Assofrutti che chiedeva l’annullamento o la sospensione dell’ordinanza che fissava limiti all’uso di fitofarmaci nel territorio comunale.
“Un risultato importante per la città di Nepi”, ha scritto su Facebook il sindaco Franco Vita sottolineando come l’obiettivo dell’ordinanza era far comprendere a tutti, agricoltori compresi, che la salute delle persone e la difesa del territorio sono al primo posto.
L’ordinanza infatti consentiva in alcune zone del territorio solo la coltivazione secondo metodi biologici. Si tratta delle zone di rispetto delle sorgenti dell’acqua minerale Terme dei Gracchi ed Etruria e di altre sorgenti di acque destinate al consumo umano. A queste aree si aggiungevano quelle in prossimità del centro abitato, delle forre e dei fossi. Vietato anche l’utilizzo dei prodotti neonicotinoidi, così come quello del glifosato, ammesso solo in casi particolari.
Al tempo stesso il sindaco Vita ha detto di voler aprire un momento di confronto con il mondo agricolo. “Nei prossimi giorni convocheremo le associazioni degli agricoltori per concordare insieme a loro sistemi di coltivazioni rispettosi dell’ambiente, della salute delle persone e della salubrità dei territori”.
La sentenza del Tar è stata accolta con piacere anche dall’assessore regionale alla Transizione ecologica Roberta Lombardi. “Si tratta di un’ottima notizia che getta un seme prezioso per il processo di riconversione ecologica dell’agricoltura nel Lazio. Potrà essere di buon esempio per tutti i Comuni e gli enti locali della nostra regione e dell’Italia. A beneficio di ambiente, salute, biodiversità, qualità delle filiere agricole e di tutti quei consumatori che avranno maggiori possibilità di scegliere i prodotti made in Lazio coltivati con pratiche ecosostenibili. È ormai risaputo che l’agricoltura è uno dei settori chiave per il processo di transizione ecologica. Non solo per le emissioni inquinanti legate al suo comparto, in primis la zootecnia, ma anche per l’uso di pesticidi”.