Il mercato globale del bio ha raggiunto 97 miliardi di dollari nel 2017 (circa 90 miliardi di euro). E i terreni agricoli coltivati bio, pari a 69,8 milioni di ettari, sono aumentati del 20% Sono le cifre che illustrano il boom del biologico presentate alla Biofach di Norimberga dall’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica (Fibl).
Il mercato globale del biologico ha raggiunto i 97 miliardi di dollari nel 2017 (circa 90 miliardi di euro). Gli Stati Uniti sono il mercato leader con 40 miliardi di euro, seguiti dalla Germania (10 miliardi), dalla Francia (7,9 miliardi), dalla Cina (7,6 miliardi) e dall’Italia (3,1 miliardi). Non solo: il 2017 ha visto la più grande crescita mai registrata (+20%) dei terreni agricoli coltivati bio: sono 69,8 milioni di ettari. A guidare la classifica è l’Australia con 35,6 milioni di ettari di campi bio, seguita dall’Argentina (3,4 milioni di ettari) e dalla Cina (3 milioni di ettari). L’Italia occupa la sesta posizione con 1,91 milioni di ettari, dopo la Spagna e gli Stati uniti, prima dell’Uruguay. Metà della terra agricola biologica globale è ora in Oceania (35,9 milioni di ettari). L’Europa ha la seconda area più grande (21%, 14,6 milioni di ettari), seguita dall’America Latina (11,5%, 8 milioni di ettari).
Biologico, chi spende di più?
Sono le cifre che illustrano il boom del biologico presentate alla Biofach di Norimberga, la fiera leader mondiale per alimenti biologici, dall’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica (Fibl). Nel 2017, stima la società di ricerche di mercato Ecovia Intelligence, molti dei principali mercati hanno continuato a mostrare tassi di crescita a due cifre e il mercato biologico francese è cresciuto del 18%. Sono stati gli svizzeri ad aver speso di più per il biologico (288 euro pro capite nel 2017), seguiti da danese e svedesi.
Produttori e terreni, la mappa mondiale
In tutto il mondo i produttori di cibo bio sono quasi tre i milioni, il 5% in più rispetto al 2016. L’India continua ad essere il paese con il maggior numero di produttori (835.200), seguita dall’Uganda (210.352) e dal Messico (210.000). L’Italia, in questa speciale classifica, è al nono posto con circa 67.000 produttori.
Globalmente, l’1,4% dei terreni agricoli è biologico. I Paesi con la maggiore quota organica delle loro terre agricole totali sono Liechtenstein (37,9%), Samoa (37,6%), Austria (24%). In 14 Paesi, il 10% o più di tutti i terreni agricoli sono biologici. L’Italia coltiva a bio il 15,4% della superficie agricola utilizzabile. In Europa nel 2017 le vendite al dettaglio di prodotti biologici hanno superato 37 miliardi di euro (+10,5% sul 2016), con l’Ue secondo mercato al mondo dopo gli Usa a 34,4 miliardi di euro (+10,9%). Sempre in Europa il numero di produttori è cresciuto di quasi il 4% nell’Ue, mentre gli importatori sono quasi 4.600, un incremento del 15,5%. L’Italia ha il primato delle imprese di trasformazione (più di 18mila nel terzo mercato europeo per valore 3,1 miliardi).
“Questa pubblicazione mostra il nostro impegno costante per una informazione trasparente nel settore biologico” affermano il professor Urs Niggli, direttore della Fibl, e Louise Luttikholt, direttore esecutivo internazionale di IFOAM – Organics. E aggiungono: “Questa pubblicazione dimostra anche il contributo dell’agricoltura biologica agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Nel complesso, l’annuario mostra che l’agricoltura biologica può e deve contribuire a un futuro sostenibile”.