Monsanto rischia l’effetto domino: ora è il Vietnam che punta agli indennizzi

Alla luce della sentenza californiana, il Vietnam ha deciso di riesaminare la possibilità di richiedere indennizzi e risarcimenti alla Monsanto per i danni subiti dalla popolazione per l’esposizione all’agente Orange irrorato dall’esercito Usa

di Maria Pia Terrosi


La recente sentenza del tribunale di San Francisco che ha condannato la Monsanto a risarcire con 289 milioni di dollari Dewayne Lee Johnson (il giardiniere che ha contratto il linfoma a causa dell’uso prolungato degli erbicidi a base di glifosato) rischia di dare il via a un vero effetto domino.

A muoversi ora è il Vietnam, paese irrorato dall’esercito Usa da diserbanti e defolianti – l’agente Orange  – prodotti dalla stessa Monsanto  e utilizzati tra il 1962 e il 1971 durante il conflitto.

Nel corso di una conferenza stampa il portavoce del viceministro degli esteri Nguyen Phuong Tra ha dichiarato che proprio  alla luce della sentenza californiana, il Vietnam ha deciso di riesaminare la possibilità di richiedere indennizzi e risarcimenti alla Monsanto per i danni subiti dalla popolazione per l’esposizione all’agente Orange.

La decisione del tribunale californiano – ha precisato la portavoce – rappresenta un precedente legale che confuta le affermazioni fatte in passato secondo cui gli erbicidi prodotti dalla Monsanto e dalle altre aziende chimiche e utilizzati  in Vietnam sono innocui per la salute umana.”

Nei dieci anni del conflitto in Vietnam sono stati spruzzati oltre 75  milioni di litri di erbicidi che oltre a provocare migliaia di morti per intossicazione, hanno devastato l’ambiente e la salute di milioni di cittadini colpiti negli anni successivi da malattie e malformazioni.

“Il Vietnam ha subito enormi conseguenze dalla guerra, soprattutto per quanto riguarda gli effetti duraturi e devastanti delle sostanze chimiche tossiche. Riteniamo – ha proseguito Nguyen Phuong Tra – che la Monsanto debba essere ritenuta responsabile del risarcimento dei milioni di vittime vietnamite per i danni causati dagli erbicidi”.

Secondo le stime della Croce Rossa vietnamita, all’epoca circa tre milioni di persone sono state esposte direttamente a una miscela chimica in grado di determinare neoplasie, malformazioni embrionali e congenite, mutazioni genetiche, danni all’apparato riproduttivo, e a distanza di 50 anni sono ancora molte le aree del Paese che  presentano livelli di contaminazione elevatissimi. Tuttora almeno un milione di persone in Vietnam soffre di disabilità o di altri problemi di salute associati ai danni causati dall’agente Orange.

Già in passato, nel 2004, un gruppo di cittadini vietnamiti aveva provato a intentare una causa contro Monsanto e altre 30 società produttrici dell’agente Orange,  ma con scarsi risultati visto che l’azione legale  fu rigettata prima nel 2005 e poi nel 2008 per assenza di prove.  Diverso l’atteggiamento tenuto nei confronti dei veterani dell’esercito degli Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda che hanno combattuto in Vietnam e sono rimasti danneggiati dall’esposizione all’agente Orange, ai quali in passato Monsanto ha riconosciuto 180 milioni di dollari di risarcimento.

 

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