Uno studio dell’Università della Carolina del Sud: indebolite le difese immunitarie
Le persone esposte ai pesticidi sono a maggior rischio di infezione da Covid-19. Uno studio, condotto da Saurabh Chatterjee e dal team dell’Università della Carolina del Sud negli Stati Uniti, ha identificato un meccanismo di base legato all’infiammazione che potrebbe aumentare la predisposizione all’infezione da Covid-19 tra le persone esposte agli organofosfati, alla base di molti pesticidi, insetticidi e erbicidi, tra i quali il clorpirifos.
Studio sulle cellule polmonari
Lo studio, i cui risultati sono stati presentati durante l’incontro annuale dell’American Society for Pharmacology and Experimental Therapeutics, è stato condotto sulle cellule delle vie aeree polmonari umane. I risultati hanno anche mostrato che le persone con diabete di tipo 2 e cancro possono anche essere maggiormente a rischio di coronavirus perché tendono a mostrare lo stesso tipo di infiammazione.
L’esposizione a organofosfati potrebbe anche essere una delle possibili cause della malattia della Guerra del Golfo, un insieme di sintomi cronici inspiegabili dal punto di vista medico, che includono affaticamento, mal di testa, dolori articolari, indigestione, insonnia, vertigini, disturbi respiratori e problemi di memoria. Si stima che oltre il 25% dei veterani che hanno prestato servizio durante la Guerra del Golfo sia affetto da questa sindrome.
Risposta immunitaria alterata
Per i ricercatori è di fondamentale importanza comprendere meglio le vulnerabilità specifiche nei gruppi di popolazione al fine di migliorare l’assistenza e gli esiti dei pazienti. “Abbiamo identificato un meccanismo di base legato all’infiammazione che potrebbe aumentare la sensibilità all’infezione da nuovo coronavirus – afferma Saurabh Chatterjee, dell’Università della Carolina del Sud – lo stesso meccanismo potrebbe anche aumentare il rischio di sviluppare problemi metabolici o tumori maligni”.
“Non è ancora ben chiaro perché alcune fasce della popolazione sperimentino un decorso più grave della malattia – aggiunge Prakash Nagarkatti, coautore dello studio e vicepresidente per la ricerca dell’Università americana – questo lavoro getta nuova luce sull’esposizione ai pesticidi e sulla potenziale sensibilità a Covid-19 che si traduce in una risposta immunitaria alterata e in un decorso più grave della malattia”.