L’Epa in versione Trump dà via libera al clorpirifos

Il piano di protezione della salute “è stato demolito dal direttore dell’Environmental Protection Agency, Scott Pruitt, che ha annullato la raccomandazione degli scienziati dell’agenzia di vietare ogni uso commerciale” di questo insetticida, denuncia un articolo pubblicato su the New England Journal of Medicine

di Carlo Luciano


“Contrordine, americani: il clorpirifos, l’insetticida da cui per anni vi abbiamo messo in guardia, non è un grande problema. Take it easy, abbiamo scherzato”. E’ questo il senso – anche se non le parole esatte – del voltafaccia dell’Epa su uno dei pesticidi più insidiosi, specialmente per il suo effetto sui bambini. Si tratta dell’ennesimo schiaffo alla prestigiosa storia dell’Environmental Protection Agency inflitto dal suo nuovo direttore di provata fede trumpiana, Scott Pruitt. Parliamo dell’ex procuratore generale dello Stato dell’Oklahoma che si era distinto, in sintonia con le lobby dei combustibili fossili, proprio per gli attacchi contro le normative ambientali volute dall’Epa. Ora può continuare la sua opera dall’interno, al massimo livello. E le conseguenze rischiano di essere molto pesanti per la sicurezza dei cittadini statunitensi.

Qualche lettore ben informato a questo punto potrà obiettare che in realtà la poltrona di Scott Pruitt pare traballare. Ed è vero, ma non per merito di un soprassalto di buon senso ecologico da parte della Casa Bianca. Galeotto – secondo alcuni media statunitensi – sembra essere stato un affitto low cost per un appartamento di super lusso concesso da un lobbista alla moglie del direttore dell’Epa.

http://www.greenreport.it/news/inquinamenti/trump-perde-pezzi-andra-via-anche-scott-pruitt-capo-eco-scettico-dellepa/

Saranno le autorità competenti a decidere se i 50 dollari a notte che pare siano stati pagati per un alloggio non esattamente modesto nel cuore di New York siano troppo pochi. Certo sono troppe le morti causate dall’abuso di pesticidi che rischia di aumentare nell’era trumpiana della non responsabilità. In questo caso parliamo del clorpirifos, la sostanza che è stata al centro della campagna di bio monitoraggio #ipesticididentrodinoi -promossa da FederBio con Isde-Medici per l’ambiente, Legambiente, Lipu, Wwf lanciata da questo sito – che ha rilevato tracce al di sopra della media della popolazione di riferimento in tutti e quattro i membri di una normale famiglia italiana monitorata dalla campagna (vedi i risultati qui http://www.cambialaterra.it/ipesticididentrodinoi/le-analisi-della-famiglia-d/ e qui http://www.cambialaterra.it/ipesticididentrodinoi/le-analisi-dopo-la-dieta/ ).

Ma cosa provoca il clorpirifos? Lo spiega con efficacia Virginia A. Rauh, Sc.D. su the New England Journal of Medicine: “Gli effetti nocivi del clorpirifos sul cervello in via di sviluppo non sorprendono, dato che questa sostanza chimica è stata inizialmente sviluppata per attaccare il sistema nervoso inibendo i neurotrasmettitori. Introdotti per la prima volta come componenti del gas nervino durante la seconda guerra mondiale, i prodotti organofosfati furono successivamente riproposti da compagnie chimiche come insetticidi e altri pesticidi”.

L’effetto può essere particolarmente grave sui bambini perché respirano più rapidamente e possono inalare più inquinanti atmosferici per chilo di peso rispetto agli adulti. Considerazioni che si evincono anche dalle valutazioni sulla sicurezza dei farmaci elaborate dalla Food and Drug Administration.

Negli Stati Uniti si calcola – prosegue l’articolo – una perdita totale di 16,9 milioni di QI (quoziente intellettivo) a causa dell’esposizione a organofosfati, la categoria di cui il clorpirifos è campione essendo il più usato. La stima è per difetto, non tiene conto dell’intera gamma di costi economici e sanitari potenzialmente associati a questa esposizione tossica: “Ad esempio, vi è una recente e crescente evidenza di deficit di movimento tra i bambini con elevata esposizione precoce al clorpirifos. Poiché le esposizioni professionali adulte al clorpirifos sono state chiaramente collegate al morbo di Parkinson, vi sono buone ragioni per temere che le esposizioni precoci possano portare a una traiettoria patogena che potenzialmente può portare a malattie neurodegenerative”.

E infatti l’Epa poco prima delle elezioni del 2016 aveva deciso di rendere più rigorosa la normativa di protezione contro gli effetti di questo insetticida vietandolo ancora più rigidamente. Poi, dopo l’avvento del nuovo inquilino della Casa Bianca e del suo fiduciario all’Epa, è arrivato il colpo contro la sicurezza dei cittadini americani. “Il piano è stato demolito nel marzo 2017 dall’amministratore Epa Scott Pruitt, che ha annullato la raccomandazione degli scienziati dell’agenzia di vietare ogni uso commerciale di clorpirifos”, scrive Virginia A. Rauh, Sc.D. “Questa azione viola sostanzialmente il dovere statutario dell’Epa di proteggere la salute umana, ignorando la politica esplicita sulla salute dei bambini che risale al 1995 e che richiede che tutte le norme sanitarie pubbliche nazionali affrontino la particolare vulnerabilità di neonati e bambini”.

Il rischio clorpirifos non è uniformemente distribuito nella popolazione americana. Colpisce in particolare le famiglie nelle comunità agricole, molte delle quali formate da lavoratori a basso reddito, spesso migranti. Comunità che sono concentrate nelle aree interne, quelle in cui Trump ha preso più voti. Chissà se continuerà a prenderne.

 

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