Trenta milioni di euro per la filiera agricola del biologico, incentivi per i consumatori, Iva agevolata o azzerata: dichiarati ammissibili gli emendamenti presentati da FederBio e Wwf
di Redazione
Sono stati dichiarati tutti ammissibili i cinque emendamenti alla prossima Legge di Bilancio presentati da FederBio e Wwf. Obiettivo comune delle misure: rafforzare il biologico in quanto strumento essenziale per rilanciare il nostro sistema agroalimentare e per favorire la sostenibilità ambientale alla luce del Green Deal e delle strategie Farm to Fork e Biodiversità.
Tra le proposte di emendamenti – fatti propri e presentati alla Camera da Rossella Muroni – il credito d’imposta per i costi di certificazione obbligatoria a favore delle imprese biologiche.
Inoltre, per favorire il consumo di prodotti ortofrutticoli biologici certificati, è stata prevista l’applicazione di un’aliquota Iva agevolata al 2%. In più, la totale esenzione Iva se questi prodotti sono venduti nell’ambito dei servizi di ristorazione collettiva pubblica.
Via libera anche per l’emendamento sull’attivazione di un fondo da 30 milioni di euro per il 2021 per favorire lo sviluppo delle filiere agricole bio in linea con gli obiettivi Ue di triplicare entro il 2030 le superfici coltivate a biologico. Per quello sulla creazione di un fondo – a favore dei nuclei familiari con donne in gravidanza e bambini fino ai 3 anni – per incentivare il consumo di prodotti con certificazione biologica. E, infine, per quello rivolto alla tutela della biodiversità, con misure finalizzate alla realizzazione di aree verdi attrezzate per la tutela degli insetti impollinatori nelle zone economiche ambientali.
“Gli emendamenti proposti rappresentano incentivi fondamentali per allineare l’Italia al Green Deal europeo e agli obiettivi ambiziosi delle strategie Farm to Fork e Biodiversità, ovvero incrementare del 25% le superfici coltivate a biologico e ridurre del 50% l’uso dei pesticidi entro il 2030”, ha commentato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. “Per favorire la transizione ecologica dell’agricoltura occorrono misure concrete, anche sul piano fiscale. Il rilancio della nostra economia non può prescindere dal rispetto della fertilità dei suoli, dalla tutela della biodiversità e dal contrasto al cambiamento climatico. Chi sceglie di produrre biologico, con ricadute positive sulla salute e sull’ambiente, va supportato con agevolazioni fiscali che compensino in parte i maggiori costi sostenuti”.