Nonostante le pressioni statunitensi contro il bando, dal primo dicembre i tre pesticidi saranno fuorilegge
di Goffredo Galeazzi
La Thailandia nei giorni scorsi ha vietato l’utilizzo di glifosato, paraquat e clorpirifos, richiesto da una forte campagna condotta in rete, nonostante le proteste degli agricoltori. L’agricoltura impiega il 40% della popolazione thailandese e il Paese del sud-est asiatico è uno dei principali esportatori di riso e zucchero al mondo. Risulta anche uno dei maggiori consumatori di pesticidi che sono stati banditi o eliminati gradualmente in altre aree del mondo a causa della loro pericolosità.
Cosa fare delle scorte
“Il divieto entrerà in vigore il primo dicembre”, ha riferito ai giornalisti il presidente del Comitato nazionale thailandese per le sostanze pericolose Panuwat Triangjulsri, vice ministro dell’Industria, che ha demandato al ministero dell’Agricoltura di stabilire cosa fare con le rimanenti scorte di prodotti chimici.
Il dipartimento dell’Agricoltura Usa ha chiesto un rinvio del divieto del glifosato perché “una delle maggiori preoccupazioni per gli Stati Uniti e altri partner commerciali agricoli thailandesi è la cessazione immediata degli scambi di soia, grano, caffè, mele, uva e altre colture, con l’interruzione delle importazioni thailandesi per un valore di 1,7 miliardi di dollari all’anno”. Ted McKinney, sottosegretario al Commercio e agli affari agricoli esteri del dipartimento dell’Agricoltura ha scritto al primo ministro thailandese General Prayut Chan-o-cha e ad altri nove ministri chiedendo al governo di riconsiderare il divieto del glifosato. Ha anche affermato che il Comitato nazionale per le sostanze pericolose non ha preso la decisione sulla base di prove scientifiche.
Ma la contraddizione tra i livelli di sicurezza in Thailandia e quelli di molti altri Paesi è stridente e ha motivato una protesta crescente. Il paraquat, un erbicida che il Centro statunitense per il controllo delle malattie definisce altamente tossico, è stato bandito in Europa dal 2007: l’esposizione a questo prodotto, che può causare morte immediata per ingestione e problemi di salute cronici dovuti ad altri contatti, mette particolarmente a rischio i lavoratori agricoli. Nel sud-est asiatico, il paraquat è stato bandito dal Vietnam nel 2017 e la Malesia a marzo ne ha annunciato il divieto totale a partire dal primo gennaio del prossimo anno.
Altri studi hanno collegato i pesticidi contenenti clorpirifos ai ritardi nello sviluppo nei bambini. Mentre il glifosato viene considerato dallo Iarc una probabile causa di cancro.
Forte opposizione al divieto
Il divieto, proposto dal ministero dell’Agricoltura, ha incontrato una forte opposizione da parte delle organizzazioni agricole e dell’industria chimica, che sostengono che le sostanze chimiche non sono così pericolose e che vietarne l’uso comporterà un aumento significativo dei costi degli agricoltori. Prokchol Ousap, coordinatore della Thailand Pesticide Alert Network, ha replicato che l’approvazione del divieto dipende dal sostegno politico della popolazione. Ha affermato che il supporto bipartisan per lo studio dei potenziali problemi dei prodotti chimici è stato cruciale. La rete ha fatto una campagna per vietare le sostanze chimiche, pubblicizzando ricerche che hanno trovato residui delle sostanze chimiche su frutta e verdura.