In Italia in 5 anni persi 200mila alveari

Allarme di FederBio. Solo in Europa danno da 15 mld l’anno.  Il 20 maggio Giornata mondiale delle api: una firma può aiutare a salvarle

di Barbara Battaglia


Il 20 maggio è la Giornata mondiale delle api. Questi insetti garantiscono la riproduzione del 78% delle specie di fiori selvatici e dell’84% delle specie coltivate nell’Unione Europea. Gran parte della frutta e della verdura che consumiamo dipende dalle api. Il loro declino ha quindi una diretta conseguenza anche sull’economia: si stima che la produzione agricola europea resa possibile grazie agli impollinatori valga 15 miliardi di euro all’anno. È anche per questo motivo “economico”, oltre che ambientale, quindi, che occorre agire contro l’estinzione delle api. In questo momento, in Europa, è infatti a rischio una specie di api su dieci.

L’allarme per quanto riguarda l’Italia è lanciato da FederBio. La presidente Maria Grazia Mammuccini ha dichiarato: “Negli ultimi cinque anni abbiamo perso 200 mila alveari. Le molteplici crisi che stiamo attraversando a livello globale, da quella ambientale e climatica a quella sanitaria, sono facce della stessa medaglia, conseguenza in gran parte del nostro impatto sugli ecosistemi naturali che ci sta portando ad un’emergenza dietro l’altra. Per questo anche in agricoltura “è urgente puntare al recupero degli ecosistemi e a superare un modello intensivo basato sull’uso dei pesticidi che mettono a rischio la sopravvivenza delle api e di tante altre specie. È questa la sfida principale per il futuro”.

Per disinnescare i rischi ambientali che minacciano questi preziosi insetti e sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli è possibile aderire all’Iniziativa dei Cittadini Europei (Ice) “Save Bees and Farmers! Verso un’agricoltura favorevole alle api per un ambiente sano”. La raccolta firme è promossa anche da Cambia la Terra: ha come obiettivi eliminare completamente i pesticidi di sintesi dai campi entro il 2035 partendo dalle sostanze più pericolose; ripristinare gli ecosistemi naturali nelle aree agricole affinché l’agricoltura possa diventare una forza motrice per il recupero della biodiversità; riformare il settore dando priorità all’agricoltura biologica e di piccola scala, diversificata e sostenibile.

Occorre raccogliere un milione di firme in almeno sette diversi Paesi dell’Unione: qui tutte le informazioni per partecipare.