L’Agenzia francese per la sicurezza alimentare ha ritirato l’autorizzazione all’immissione in commercio dei prodotti a base di epossiconazolo
di Redazione
Un fungicida “pericoloso per l’uomo e l’ambiente”. Con questa motivazione l’Anses, l’agenzia francese per la sicurezza alimentare, martedì ha ritirato l’autorizzazione all’immissione in commercio di tutti i prodotti a base di epossiconazolo, vietandone la vendita. Il fungicida è prodotto principalmente dal colosso chimico tedesco Basf. In commercio dal 1993, è presente nella composizione di 76 prodotti per la protezione delle piante. In Francia ne sono commercializzate circa 200 tonnellate, utilizzate su circa il 50% delle superfici di cereali (grano, orzo, segale, avena) e il 70% delle superfici di barbabietola.
Sulla base dei criteri del nuovo regolamento europeo sugli interferenti endocrini, l’Anses valuta la sostanza, già sospetta cancerogena, “tossica” per la riproduzione umana. L’epossiconazolo è un distruttore endocrino per gli esseri umani e presenta un livello alto di pericolosità per l’uomo e l’ambiente.
La palla passa a Bruxelles
Per questo motivo, l’Agenzia francese ritiene necessario ritirare dal mercato i prodotti a base di epossiconazolo e ha notificato la propria decisione ai titolari di autorizzazioni all’immissione in commercio, informando le autorità francesi. Trasmetterà la sua decisione alle autorità competenti della Commissione europea, che dovrà stabilire se rinnovare l’autorizzazione per l’uso del fungicida entro aprile 2020. In Francia i prodotti a base di epossiconazolo devono essere rimossi dalla vendita entro 12 mesi.
“Una guida pubblicata nel giugno 2018 stabilisce a livello europeo criteri scientifici per dire se una sostanza attiva è un interferente endocrino”, ha detto all’agenzia France Press l’amministratore delegato dell’Anses Caroline Semaille. “Sulla base della nuova guida, possiamo stabilire e confermare che l’epossiconazolo è un distruttore endocrino”.
Il colosso chimico si difende
La Basf si difende assicurando che la cifra di 200 tonnellate è datata al 2015. “Tra il 2015 e il 2019, gli usi sono diminuiti dell’80% in Francia”, ha detto all’agenzia di stampa Jean- Marc Petat, direttore dell’agricoltura sostenibile per la divisione agro di Basf France, che dichiara di aver già annunciato l’interruzione delle vendite nel 2019.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, un distruttore endocrino è una sostanza, o una miscela di sostanze, che altera le funzioni del sistema ormonale e di conseguenza è dannosa per la salute umana e la riproduzione, anche a livelli di esposizione molto bassi. I composti sospetti sono stati collegati a una funzione riproduttiva alterata nei maschi e nelle femmine, a un aumento dell’incidenza di cancro al seno, a disturbi del sistema nervoso e immunitario, a una crescita anormale e a uno sviluppo stentato nei bambini.