“Favorire le pratiche di coltivazione realizzate secondo lo spirito con cui il monachesimo ha reso possibile la fertilità della terra senza modificarne l’equilibrio”
di Goffredo Galeazzi
“La perdita di biodiversità è una delle espressioni più gravi della crisi socio-ambientale”. Ed anche il territorio italiano, “caratterizzato da una varietà di organismi e di specie viventi acquatici e terrestri, è esposto: con dinamiche che interessano sia il mondo vegetale che quello animale, depotenziando la bellezza e la sostenibilità delle nostre terre e rendendole meno vivibili”. Ad esprimere preoccupazione sono i vescovi italiani che hanno scelto di dedicare il messaggio per la “Giornata nazionale per la Custodia del Creato” del primo settembre alla “realtà fragile e preziosa della biodiversità”.
Contrastare il cambiamento climatico
È urgente, si legge nel testo, contrastare “con politiche efficaci e stili di vita sostenibili quei fenomeni che minacciano la biodiversità su scala globale, a partire dal mutamento climatico”. Secondo i vescovi, dunque è “importante favorire le pratiche di coltivazione realizzate secondo lo spirito con cui il monachesimo ha reso possibile la fertilità della terra senza modificarne l’equilibrio” e “utilizzare nuove tecnologie orientate a valorizzare, per quanto possibile, il biologico”. È inoltre fondamentale “conoscere e favorire le istituzioni universitarie e gli enti di ricerca, che studiano la biodiversità e operano per la conservazione di specie vegetali e animali in via di estinzione”.
Nel messaggio, firmato dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e da quella per l’ecumenismo e il dialogo, si sottolinea la necessità di “opporsi a tante pratiche che degradano e distruggono la biodiversità: si pensi al land grabbing, alla deforestazione, al proliferare delle monocolture, al crescente consumo di suolo o all’inquinamento che lo avvelena”, ma anche alle “dinamiche finanziarie ed economiche che cercano di monopolizzare la ricerca (scoraggiando quella libera) o addirittura si propongono di privatizzare alcune tecno-scienze collegate alla salvaguardia della biodiversità”. Un appello che risuona ancora più forte nel momento in cui l’Amazzonia è flagellata dagli incendi che stanno mettendo a rischio l’intero ecosistema mondiale.
I richiami dell’enciclica Laudato si’
Il messaggio della Cei riecheggia i richiami dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco dove si afferma che bisogna imparare a guardare alla biodiversità per prendercene cura. Proprio al centro della sezione della Laudato si’ dedicata alla biodiversità c’è uno sguardo rivolto ad alcune aree chiave del pianeta, dal bacino del Congo alle barriere coralline, fino alla foresta dell’Amazzonia, sedi di una vita lussureggiante e differenziata, componente fondamentale dell’ecosistema terrestre.
Sono numerose le iniziative promosse nelle diocesi italiane per la Giornata. La celebrazione nazionale si svolgerà domenica 8 settembre e sarà ospitata dalla diocesi di Cefalù.