Per tutelare la salute dei lavoratori agricoli proposto un pacchetto di interventi
Mettere fine all’uso del glifosato per proteggere la salute dei lavoratori. E’ la posizione espressa dall’Effat – la Federazione europea dei lavoratori alimentari, agricoli e del turismo alla quale aderiscono anche i sindacati italiani come la Flai Cgil – che chiede di bandire il glifosato e altri pesticidi pericolosi.
“Esistono prove sufficienti sui rischi relativi all’uso del glifosato per i lavoratori, la salute umana e la biodiversità, pertanto Effat chiede il divieto immediato di utilizzo del glifosato nei prodotti erbicidi nel processo di rinnovo delle autorizzazioni che si dovrebbe concludere nel 2022”, si legge in un documento del sindacato europeo.
Inoltre Effat chiede che la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori agricoli siano messe al primo posto nella valutazione scientifica alla base dell’iter e si considerino in particolare gli studi scientifici indipendenti e sottoposti a revisione paritaria.
Occorre anche una maggiore tutela della salute dei lavoratori: i tumori professionali causati da erbicidi a base di glifosato dovrebbero essere identificati, riconosciuti e compensati.
Per la transizione a un’agricoltura più sostenibile e che impieghi alternative al glifosato e agli altri pesticidi pericolosi secondo i sindacati europei occorrono investimenti nella ricerca e il coinvolgimento delle parti sociali, dei sindacati e della società civile.
“Sosteniamo gli ambiziosi obiettivi ambientali del Green Deal e della strategia Farm to Fork. Compreso l’obiettivo di riduzione del 50% dell’uso e del rischio dei pesticidi entro il 2030”, dichiara Effat. “Tuttavia agire esclusivamente a livello europeo non sarà sufficiente per proteggere la salute dei consumatori, salvaguardare i nostri ecosistemi e la biodiversità e prevenire l’erosione del suolo. Al contrario, potrebbe incidere sull’occupazione e sulla competitività del settore agricolo dell’Ue. Una visione verso un’agricoltura più sostenibile senza glifosato e altre sostanze chimiche pericolose deve essere perseguita a livello globale”.
“L’Unione europea dovrebbe essere in prima linea in questo cambiamento radicale, poiché le decisioni prese nell’Ue avranno un impatto sostanziale anche in altri Paesi. Se l’Ue adottasse un approccio diverso agli accordi di libero scambio ciò potrebbe contribuire a costruire una visione più sostenibile per il settore agricolo. L’agricoltura e l’alimentazione richiedono sempre un’attenzione specifica nella negoziazione degli accordi di libero scambio. La sostenibilità economica, sociale e ambientale di questi settori è fragile e facilmente perturbabile. Inoltre, il rispetto di pari standard ambientali e sociali deve essere una precondizione per avviare trattative”, aggiunge Effat.