Una ricerca dell’Istituto Ramazzini: l’erbicida agisce come interferente endocrino già a livello prenatale
Per la prima volta sono stati studiati gli effetti dell’esposizione prenatale al glifosato sulla popolazione umana. Lo studio “Maternal urinary levels of glyphosate during pregnancy and anogenital distance in newborns in a US multicenter pregnancy cohort”, condotto tra gli altri dall’istituto Ramazzini di Bologna e dall’università di Bologna, ha evidenziato come il glifosato agisca come interferente endocrino già a livello prenatale.
Lo studio è stato condotto su donne al secondo trimestre di gravidanza con un’età media di 31 anni e sulla loro prole (94 neonati, 45 femmine e 49 maschi). I ricercatori hanno misurato i livelli di glifosato e del suo metabolita Ampa contenuti nelle urine delle donne, risultati presenti rispettivamente nel 95% e nel 93% dei campioni.
Lo studio ha evidenziato che la presenza nelle urine di livelli sopra la media di glifosato e Ampa era associata a una maggiore distanza anogenitale (Adg) riscontrata nelle neonate. Mentre nessuna relazione è emersa nei neonati maschi. La distanza tra ano e genitali – viene sottolineato nello studio – è un marker sensibile per le sostanze che agiscono come interferenti endocrini già a livello prenatale e sono in grado di alterare il normale sviluppo del feto.
Il fatto che gli effetti dell’esposizione al glifosato siano riscontrabili solo nelle neonate femmine suggerisce che il glifosato sia un interferente endocrino con effetti androgeni negli esseri umani.
Questo studio conferma quanto emerso da una precedente ricerca condotta dallo stesso Istituto Ramazzini che aveva evidenziato come l’esposizione ad erbicidi a base di glifosato produceva effetti sullo sviluppo e sul sistema riproduttivo in ratti, sia maschi sia femmine, seppur a dosi considerate sicure. In particolare, all’esposizione alla sostanza erano stati associati alcuni effetti androgeno-simili, incluso un aumento statisticamente significativo della distanza ano-genitale, sia nei maschi sia nelle femmine, oltre ad un ritardo nel primo estro ed un aumento del testosterone nelle femmine.
ll glifosato è l’erbicida più usato della storia: 8,6 miliardi di chilogrammi di erbicidi a base di glifosato sono stati utilizzati nel mondo a partire dal 1974. L’uso di glifosato è aumentato di 15 volte a partire dall’introduzione delle coltivazioni geneticamente modificate, nel 1996.