Glifosato: così aiuta la malaria

Secondo una ricerca Usa il diserbante indebolisce il sistema immunitario delle zanzare e facilita la moltiplicazione del parassita responsabile della malattia

Si stanno chiarendo i meccanismi che legano l’impiego di glifosato alla scomparsa degli insetti. Secondo un recente studio Usa pubblicato su PLoS Biology la tossicità dell’erbicida è dovuta al fatto che danneggia il sistema immunitario degli insetti, rendendoli di fatto più vulnerabili a malattie e infezioni. Questo perché il glifosato interferisce con la sintesi della melanina, sostanza che negli insetti svolge un ruolo chiave nella difesa dai parassiti. 

Anche se la ricerca ha riguardato due sole specie – la tarma della cera Galleria mellonella detta camola del miele e la zanzara Anopheles gambiae, vettore del plasmodio della malaria – i risultati secondo gli studiosi si possono estendere anche agli altri insetti che utilizzano questo meccanismo di melanizzazione. 

In pratica negli insetti le molecole di melanina agiscono intrappolando e uccidendo il patogeno, sia esso batterio, cellula fungina o parassita. I ricercatori hanno scoperto che nelle larve delle falene Galleria mellonella il glifosato inibisce le reazioni che sintetizzano la melanina e quindi indebolisce la risposta di melanizzazione accorciando la sopravvivenza degli insetti quando vengono infettati dal fungo Cryptococcus neoformans.

Nelle zanzare anofele la ridotta produzione di melanina altera il microbioma di questi insetti rendendoli più suscettibili alle infezioni da plasmodium falciparum, la specie più pericolosa di parassita della malaria. 

Le conseguenze in tal caso sono ancora più inquietanti. Indebolita dal glifosato, la zanzara non riesce a combattere i parassiti con cui convive. In particolare il plasmodium che moltiplicandosi aumenta il rischio per gli esseri umani di contrarre la malaria se punti. 

Un effetto particolarmente grave se si considera che i Paesi dove la malaria è endemica sono anche quelli dove sta aumentando l’impiego di glifosato. Esemplare il caso della Nigeria che da sola registra il 23% dei decessi per malaria nel mondo ed è  in testa tra i Paesi africani per consumo di pesticidi.

Ogni anno nel mondo muoiono di malaria 409 mila persone, circa 1.100 al giorno. Se tra il 2000 e il 2014 il numero di contagi era sceso, negli ultimi anni il trend si è invertito: nel 2019 si sono registrati 229 milioni di contagi, 10 milioni in più rispetto al 2018 (dati World Malaria Report).