Gadda: approviamo in fretta la legge sul biologico, aspetta da tre legislature

Mammuccini (FederBio): “È ora che il Parlamento abbia la possibilità di dire la sua. Chiediamo ai capigruppo di calendarizzare l’approvazione a dicembre”

Il Parlamento deve “approvare in fretta la legge sul biologico che aspetta da tre legislature”. Siamo uno dei primi Paesi produttori al mondo di biologico. “C’è quindi un interesse economico nazionale” oltre che un interesse generale a superare “i freni alle opportunità di sviluppo che possono essere offerte a territori abbandonati” e marginali. È Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione Agricoltura e tra i primi firmatari della proposta di legge sul biologico, nella conferenza stampa di presentazione del libro di Lisa Casali “Il dilemma del consumatore green” che si è tenuta alla Camera, a sollecitare l’esame della legge sul biologico, previsto per dicembre.

Dall’inizio del prossimo anno, il Parlamento si dedicherà infatti all’elezione del presidente della Repubblica: sono poche le ‘finestre’ per gli ultimi passaggi di una legge che – come sottolinea Gadda – “attualmente è sotto attacco, ma per la quale occorre trovare una risposta”. La proposta infatti è al suo terzo passaggio parlamentare: dopo essere stata approvata alla Camera quasi tre anni fa, è stata modificata in Senato e quindi ora deve essere votata di nuovo a Montecitorio.

“È importantissimo che la prima firmataria della legge spinga per la rapida approvazione, un passo che non ha motivo per essere ulteriormente rinviato”, commenta Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. “A questo proposito, tutte le associazioni del bio hanno scritto una lettera ai capigruppo per chiedere la calendarizzazione nel mese di dicembre. Per molte diverse ragioni, oltre al calendario dei lavori parlamentari. La prima è che dal primo gennaio entra in vigore il nuovo regolamento europeo sul bio e il nostro Paese, il secondo esportatore di prodotti biologici dopo gli Stati Uniti, farebbe bene a non farsi trovare impreparato. La seconda ragione è che la legge potrebbe essere un passo fondamentale per favorire investimenti strategici del Pnrr e del piano strategico nazionale previsto dalla Pac: il biologico potrebbe effettivamente contribuire alla crescita dell’occupazione e dell’economia del nostro Paese”.

“Abbiamo assistito a molti tentativi di ostacolare la proposta di legge. È quindi il momento che il Parlamento abbia la possibilità di dire la sua, al di là delle pressioni esterne. Ricordiamo infatti che la legge è stata votata dalla maggioranza schiacciante della Camera, con la sola astensione di Forza Italia. Mentre il Senato ha detto sì al testo con un unico voto contrario. Un riconoscimento importante per la legge che istituisce il bio made in Italy”, conclude Mammuccini.