In molti casi le formiche aiutano a difendere le coltivazioni da parassiti e aumentano la produzione agricola
Più efficaci dei pesticidi nel combattere molti parassiti e in grado di ridurre i danni provocati alle piante aumentando i raccolti. Non sempre le formiche sono un problema per l’agricoltura: al contrario in molti casi possono rivelarsi utili alleati nella lotta ai parassiti e rappresentare un’alternativa alla chimica di sintesi.
A questa conclusione è arrivato un team di studiosi brasiliani che ha analizzato i risultati di ricerche condotte sulle conseguenze della presenza delle formiche su 17 diverse specie di coltivazioni – mango, citrus, soia, mele – in differenti paesi tra cui Usa, Australia, Regno Unito e Brasile.
L’analisi ha esaminato circa 30 specie di insetti considerati parassiti, confrontando i risultati contenuti in 52 studi che avevano confrontato piante con formiche rispetto a piante in cui le formiche sono state rimosse. Ne è emerso che una maggiore diversità di formiche fornisce generalmente una maggiore protezione contro una gamma più ampia di parassiti.
“In generale, con una corretta gestione, le formiche possono essere utili nel controllo dei parassiti e aumentare la resa delle colture nel tempo. Alcune specie di formiche hanno un’efficacia simile o superiore ai pesticidi, a costi inferiori”, hanno scritto i ricercatori nel paper pubblicato su Proceedings of Royal Society B. Le formiche infatti sono predatori e cacciano parassiti che danneggiano frutti, semi e foglie, portando a un calo dei raccolti. La loro azione è particolarmente efficace in sistemi diversificati come l’agroforestazione (dove alberi e colture sono compresenti).
Lo studio offre una descrizione chiara e ordinata dei benefici derivanti dalle formiche, presenti in quasi tutti i sistemi ecologici e agricoli. Del resto da sempre in Cina le formiche sono usate per contrastare i parassiti negli agrumeti e lo stesso accade in Ghana sulle coltivazioni di cacao o in Nigeria.
“Quanto è emerso dalla revisione delle 52 ricerche”, ha dichiarato il ricercatore capo Diego Anjos, “incoraggia gli agricoltori a utilizzare pratiche più sostenibili come il controllo biologico fornito dalle formiche e colture ombreggiate come un modo per promuovere naturalmente le formiche nei sistemi di colture”.
Occorre però capire meglio come le formiche interagiscono con i parassiti delle colture e altri organismi. Con gli afidi ad esempio le formiche sono riuscite a creare una relazione vantaggiosa per entrambe le specie. “Il ruolo delle formiche in agricoltura non è ancora del tutto chiaro – si legge nello studio – perché possono anche essere un problema. Parassiti come cocciniglie, afidi e mosche bianche che producono un liquido dolce chiamato (melata) sono generalmente più comuni quando ci sono formiche. Questo perché le formiche si nutrono di melata e quindi proteggono gli afidi dai predatori”. Questa relazione può essere però interrotta con pratiche di gestione sostenibili, ad esempio fornendo una fonte alternativa di zuccheri alle formiche che in questo modo continuano a combattere parassiti come bruchi e coleotteri.