E’ la dotazione finanziaria complessiva di quattro bandi approvati dalla Regione
di Redazione
Oltre 9,7 milioni di euro per dare una spinta al biologico in Emilia-Romagna e al tempo stesso promuovere lo sviluppo di un’agricoltura attenta alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della biodiversità. E’ la dotazione finanziaria complessiva di quattro bandi approvati dalla Regione. Le misure mettono a disposizione delle aziende agricole – sia in forma individuale che associata, incluse le cooperative – un pacchetto di risorse per favorire l’espansione delle coltivazioni e degli allevamenti bio
Per tutti e quattro i bandi gli impegni di durata pluriennale – 5, 10 e 20 anni a seconda dei casi – sottoscritti dalle imprese agricole decorrono dal primo gennaio 2020, mentre la presentazione delle domande di aiuto (già possibile a partire dal 7 gennaio) dovrà avvenire entro il 28 febbraio prossimo, secondo le modalità indicate sul sito dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura.
La quota più significativa di risorse, quasi 5,75 milioni di euro all’anno in totale per i due bandi, è finalizzata a favorire la diffusione del biologico attraverso la concessione di premi ad ettaro per cinque anni per incentivare nel primo caso il passaggio delle aziende ai metodi e alle pratiche dell’agricoltura bio e, nel secondo caso, il mantenimento delle superfici già convertite al biologico.
L’obiettivo è dare un ulteriore colpo d’acceleratore in direzione di un’agricoltura attenta alla nuova domanda di cibi buoni e sani e alle esigenze di una maggiore tutela dell’ambiente, anche nell’ottica della riduzione delle emissioni responsabili della crisi climatica in atto. In Emilia-Romagna le superfici coltivate bio sono aumentate del 75% rispetto al 2014 (67 mila ettari in più), mentre le aziende sono cresciute di quasi il 70%. Ciò anche grazie alle risorse fin qui investite dalla Regione nell’attuale programmazione 2014-2020.
Gli altri due bandi si inquadrano nelle politiche per tutelare la biodiversità, soprattutto nelle zone di pianura. Stiamo parlando della misura “Gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000 e conservazione di spazi naturali e seminaturali del paesaggio agrario”, che finanzia con poco più di 1 milione di euro all’anno gli interventi finalizzati alla conservazione di elementi caratteristici del territorio agricolo come siepi, boschetti, maceri, risorgive e laghetti. Attualmente sono 838 le aziende agricole che hanno aderito a questa misura, per una superficie complessiva di quasi 2.500 ettari.
Il quarto e ultimo bando stanzia quasi 3 milioni di euro all’anno per il “ritiro dei seminativi dalla produzione per 20 anni per scopi ambientali e la gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000”’ (Misura 10.1.10) per finanziare la creazione di prati umidi e macchie arbustive al posto dei campi coltivati.