Coltivare bio conviene anche al portafoglio

Un esperimento condotto negli Usa dimostra che i rendimenti del biologico già dopo 5 anni sono competitivi rispetto al convenzionale. E in certi casi lo superano pure

di Redazione


L’agricoltura biologica non solo fa bene all’ambiente e alla salute ma conviene anche in termini economici. Questo uno dei dati che vengono fuori dal Farming Systems Trial, un esperimento portato avanti dal Rodale Institute che dal 1981 coltiva, a titolo sperimentale, mais e soia sia con metodi biologici che con metodi convenzionali. Un lavoro che ha permesso di confrontare concretamente i dati relativi ai due diversi modelli agricoli non solo per quanto riguarda i raccolti, ma anche la salute del suolo, le quantità di nutrienti, il consumo di energia e acqua, il rilascio di inquinanti.

Il primo dato riguarda i rendimenti delle coltivazioni biologiche che – secondo i risultati della sperimentazione Fst- già dopo cinque anni risultano competitivi rispetto a quelli delle coltivazioni convenzionali. Ad esempio nel 2016 nelle aree coltivate a mais con metodi biologici la produzione è stata superiore del 22% rispetto al convenzionale. In particolare in situazioni di stress come avviene negli anni di siccità, le coltivazioni biologiche hanno ottenuto rendimenti superiori fino al 40%. 

Altro aspetto riguarda la salute del suolo e il contenuto di materia organica. Non utilizzando chimica di sintesi, è emerso che i sistemi di coltivazione biologica fanno aumentare il contenuto di materia organica nel suolo, migliorandone nel tempo la salute, la fertilità e quindi il valore economico. Al contrario di quello che accade nei sistemi convenzionali che tendono a rendere il terreno sempre più povero.

Vantaggi anche in termini di consumi energetici. I sistemi di coltivazione biologici,infatti, permettono di risparmiare sulla bolletta grazie a minori consumi energetici (45% in meno rispetto ai sistemi convenzionali).

L’ultimo dato contenuto nello studio riguarda i profitti degli agricoltori, superiori da 3 a 6 volte per i prodotti biologici. Cosa evidentemente da mettere in relazione ai prezzi più elevati – in realtà più giusti – di cui godono i prodotti biologici sul mercato.