Ciao Marcello, raccontavi le cose complesse con semplicità

Addio a Marcello Buiatti, un punto di riferimento storico per il mondo della sostenibilità e dell’agricoltura biologica

Di Maria Grazia Mammuccini

Un punto di riferimento. Questo Marcello è stato per me e per tutti coloro che si sono impegnati per la sostenibilità. Ci siamo conosciuti alla fine degli anni ’80 quanto io ero consigliere regionale in Toscana per la commissione agricoltura e lui era impegnato nel regionale del PCI. Da quel giorno Marcello ha cambiato la mia visione delle cose. E si, è diventato il mio punto di riferimento sull’ambiente, sulla biodiversità e sull’impegno contro gli ogm.

È grazie al suo supporto, per esempio, che la Regione Toscana può vantare di essere la prima al mondo ad aver vietato la coltivazione di ogm sul proprio territorio. Il suo laboratorio – presso l’Università di Firenze, dove ha svolto la parte principale della sua carriera – è stato sempre parte attiva di questo impegno. La coalizione italiana Liberi da ogm è nata da lì, così come la rete di regioni europee ogm free che oggi conta più di 60 regioni.

Lui aveva un dono. Riusciva a trasmettere i suoi concetti con una capacità comunicativa unica. Non adottava la semplificazione ma sapeva esprimere la complessità delle cose attraverso una profonda cultura scientifica. Ha sacrificato la sua carriera per mettere a disposizione di tutti le sue conoscenze scientifiche. È stato veramente una figura fondamentale per la sostenibilità, l’agricoltura biologica e soprattutto per il rapporto tra scienza e società.

Spesso la conoscenza scientifica diventa uno strumento per ritenersi al di sopra della società. Per Marcello non era così. Il suo lavoro era a disposizione di tutti. È per questo che abbiamo un grande debito nei suoi confronti.

Lui partiva da un fondamento: per difendere la vita bisognava difendere la biodiversità.

Non è un caso che sia stato la colonna portante del gruppo scientifico a supporto di tutte le istituzioni italiane per escludere la coltivazione di ogm sul territorio italiano. E non è un caso, inoltre, che sia stato componente della Commissione Biodiversità del Ministero delle Politiche agricole. Ha fatto della sua conoscenza scientifica uno strumento per difendere le conoscenze delle popolazioni. Era necessario (diceva) difendere tanto la biodiversità quanto i diritti degli agricoltori sulle sementi e sulle varietà autoctone.

Uno degli scienziati più generosi che io abbia mai avuto come riferimento. Era un genetista con un forte approccio etico. Sono certa che se non avessi incontrato lui il mio percorso di vita sarebbe stato diverso.

Un uomo gentile, affettuoso, ironico.

Un punto di riferimento.