Un giudice Usa ha bocciato la proposta di accordo della multinazionale per evitare risarcimenti futuri
Nel mondo si usa sempre più glifosato. Secondo alcune stime, infatti, nel 2027 il valore di questo mercato potrebbe superare i 13 miliardi di dollari. Utilizzato prima di tutto dagli agricoltori – 570 milioni nel mondo secondo la Fao – ma anche da utilizzatori non professionali che lo spruzzano nel loro giardino, il glifosato è una sostanza giudicata probabilmente cancerogena dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, Iarc.
Questo vuol dire che centinaia di migliaia di persone potenzialmente nel prossimo futuro – in media passano 15 anni tra l’esposizione e lo sviluppo della malattia – potrebbero ammalarsi.
E la Bayer Monsanto – produttrice del Round Up il cui componente base è proprio il glifosato – potrebbe essere travolta da centinaia di migliaia di contenziosi. Per avere un’idea dell’entità dei risarcimenti che la Bayer si potrebbe trovare ad affrontare, basti pensare che lo scorso giugno la multinazionale ha impegnato 9,6 miliardi di dollari per chiudere circa 95 mila reclami e azioni legali avviate dagli utilizzatori di Roundup. Sostenevano che il prodotto avesse già causato il loro linfoma non Hodgkin.
Ultima in ordine di tempo una class action intentata in California contro la multinazionale. Per arginare i danni e risolvere le richieste provenienti dagli aderenti, nei mesi scorsi la Bayer aveva proposto un accordo da 2 miliardi di dollari. Prevedeva risarcimenti dai 10 mila ai 200 mila euro e la possibilità per quattro anni di effettuare screening diagnostici.
L’accordo è stato però giudicato inaccettabile dal giudice Chhabria. Le persone esposte, ma al momento sane, se avessero sviluppato la patologia oncologica avrebbero potuto chiedere risarcimenti solo basandosi su danni detti “compensativi”. Questo però rinunciando a quelli detti “punitivi” che rappresentano la parte più rilevante.
Un’altra critica espressa nell’ordinanza dal giudice Vince Chhabria riguarda l’etichettatura del prodotto, giudicata carente d’informazioni sul rischio di cancerogeneicità e in merito alla necessità di utilizzare adeguati dispositivi di protezione durante l’utilizzo.
Una sconfitta per la Bayer: una pesante ipoteca sul futuro della multinazionale. Ha annunciato, infatti, di voler rivedere la formula del Round Up destinato all’uso residenziale, non escludendo la possibilità di utilizzare principi attivi diversi dal glifosato. Al contempo ha “rassicurato” gli agricoltori che nulla cambierà nella formulazione per l’uso professionale. “Nessuna di queste discussioni influenzerà la disponibilità di prodotti a base di glifosato nei mercati per gli utenti professionali e agricoli”. Ad affermarlo è il Ceo di Bayer Monsanto Werner Baumann.