Con due anni di anticipo la città svizzera ha eliminato insetticidi, erbicidi, fungicidi e concimi chimici nella gestione del verde pubblico
di Goffredo Galeazzi
Non solo in Italia i Comuni si mobilitano contro l’uso dei pesticidi nella gestione del verde pubblico. In Svizzera, Ginevra ha deciso di vietare pesticidi d’ogni tipo e concimi sintetici: gli spazi verdi pubblici, dai parchi ai cimiteri, per complessivi 330 ettari, quasi il 20% della superficie del capoluogo, sono gestiti esclusivamente con metodi biologici. L’obiettivo “zero prodotti fitosanitari” è stato raggiunto due anni prima del previsto e a costi immutati, ha dichiarato in una conferenza stampa Guillaume Barazzone, membro del Partito Democratico Cristiano e dal giugno 2016 sindaco di Ginevra.
Gli insetticidi sono stati abbandonati nel 2017, gli erbicidi un anno dopo e ora anche fungicidi e concimi sono banditi. Triplo l’obiettivo del passaggio al biologico: ridurre l’inquinamento; i rischi per la salute dell’uomo; favorire la biodiversità.
Cambia la visione della popolazione
I responsabili del progetto hanno sottolineato l’importanza dell’evoluzione del quadro culturale. “La visione della popolazione da qualche anno è cambiata: qualche erbaccia nel pavé è più tollerata”, ha sostenuto Jean-Gabriel Brunet, del Servizio comunale degli spazi verdi.
Per favorire la biodiversità, la città ha adottato anche altre misure: i camminamenti asfaltati hanno lasciato il posto a passaggi con un rivestimento argilloso-calcareo che favorisce l’infiltrazione dell’acqua, alcuni prati non sono più falciati meccanicamente ma pascolati da pecore, e sono stati istallati nidi artificiali.
In Svizzera sono state depositate due iniziative popolari che intendono ridurre il ricorso ai pesticidi. La prima, “Per una Svizzera senza pesticidi”, vuole vietare l’utilizzo dei pesticidi nel Paese e l’importazione di derrate alimentari contenenti pesticidi. La seconda, “Acqua potabile pulita e cibo sano”, chiede di tagliare le sovvenzioni dirette agli agricoltori che impiegano pesticidi o antibiotici.
A metà giugno, una maggioranza di deputati della Camera del popolo ha ritenuto che le due iniziative fossero eccessive e le ha respinte senza presentare un controprogetto. Il dossier passa ora alla Camera dei Cantoni. L’anno prossimo, le due proposte verranno sottoposte comunque a votazione popolare.