Acqua: cresce l’inquinamento prodotto dall’agricoltura 

I dati del Rapporto Unesco: pesticidi e fertilizzanti i principali fattori di rischio

di Maria Pia Terrosi

La mancanza di acqua non solo asseta, ma affama.  Più di un terzo della produzione agricola italiana (pomodoro, frutta, grano e verdura) è minacciato dalla siccità che ha colpito in questi mesi il bacino del Po. Il dato è stato diffuso da Coldiretti a commento dell’allarme lanciato dall’Osservatorio sulle crisi idriche secondo il quale ormai da 100 giorni non si sono verificate precipitazioni significative nell’area padana. 

Le acque invisibili 

La siccità interessa non solo fiumi, laghi e bacini ma anche le falde sotterranee. Si tratta di acque invisibili che costituiscono il 99% dell’acqua dolce, a parte quella sotto forma di ghiacciai e vapore. Proprio le acque sotterranee sono al centro del rapporto “Acque sotterranee, rendere visibile l’invisibile” reso noto dall’Unesco in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che si celebra oggi, 22 marzo. 

Le acque sotterranee hanno un ruolo chiave nell’agricoltura. Globalmente il 38% dei terreni irrigati nel mondo utilizzano queste acque invisibili che oltretutto risultano sempre più contaminate. 

Le responsabilità dell’agricoltura

Ad inquinare le acque sotterranee è soprattutto l’agricoltura.  “Si stima che l’inquinamento agricolo abbia superato la contaminazione da insediamenti e industrie come il principale fattore di degrado delle acque interne e costiere”, si legge nel rapporto Unesco. “Nell’Unione Europea, il 38% dei corpi idrici è sottoposto a una pressione significativa a causa dell’inquinamento agricolo. Negli Usa l’agricoltura è la principale fonte di inquinamento dei fiumi. Infine in Cina, dove l’agricoltura è responsabile di gran parte dell’inquinamento da azoto delle acque superficiali e sotterranee”. 

Inquinamento: ma quanto ci costi?

Le conseguenze dell’inquinamento sono pesanti anche in termini economici. Secondo le stime dei ricercatori, negli Usa la contaminazione da pesticidi delle acque sotterranee e l’eutrofizzazione dell’acqua dolce costano ogni anno rispettivamente 1,6–2 miliardi di dollari e 1,5–2,2 miliardi di dollari.