A rischio estinzione il 40% delle specie vegetali

Corsa contro il tempo per salvare piante e funghi che sono alla base della vita sulla Terra. Il rapporto dei Royal Botanic Gardens

di Goffredo Galeazzi

Due su cinque delle specie vegetali del mondo – oltre 140.000 piante, di cui 723 medicinali – sono a rischio di estinzione a causa della distruzione del loro habitat e della crisi climatica. Lo afferma un rapporto dei Giardini Botanici Reali di Kew, in Gran Bretagna, rilanciato dal Guardian. Lo “State of the World’s Plants and Fungi”, basato sugli studi di circa 200 ricercatori in 42 Paesi, è stato pubblicato alla vigilia del summit Onu sulla biodiversità per cercare di spingere i leader mondiali ad agire per frenare la perdita di biodiversità nel mondo. Un allarme fatto proprio dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, secondo cui “biodiversità ed ecosistemi sono essenziali per il progresso e la prosperità umana”, anche se “i nostri sforzi non sono stati sufficienti per raggiungere nessuno degli obiettivi globali fissati per il 2020”.

“Un quadro estremamente preoccupante”

“È un quadro estremamente preoccupante per cui è urgente agire”, ha detto il professore Alexandre Antonelli, direttore della scienza ai Royal Botanical Gardens, Kew, nel Regno Unito, che ha guidato la ricerca. “Stiamo perdendo la gara contro il tempo perché le specie stanno scomparendo così velocemente che alcune non riusciamo neppure a identificarle. Molte delle piante classificate come in pericolo, sono piante che hanno ampi usi in medicina o nell’alimentazione, specie in vaste aree dell’India o dell’America meridionale, e potrebbero contenere suggerimenti per risolvere alcune delle più pressanti sfide della medicina e forse anche delle pandemie emergenti e attuali”. Monique Simmons, che ricerca gli usi di piante e funghi presso RBG Kew, ha affermato che la natura è un luogo chiave per cercare trattamenti per coronavirus e altre malattie con potenziale pandemico.

Il rapporto ha evidenziato che solo una piccola parte delle piante esistenti è oggi utilizzata come cibo o come biocarburante. Nonostante la grande varietà di piante disponibili sulla Terra, il 90% del fabbisogno alimentare ed energetico dell’uomo è soddisfatto da 15 specie: se dovessero scomparire, sarebbe a rischio la nostra sopravvivenza.

Più di 7 mila piante edibili hanno il potenziale per essere in futuro coltivate e solo una piccola aliquota è usata per dar da mangiare alla popolazione mondiale in crescita. Inoltre 2.500 piante possono fornire energia a milioni di persone, mentre solo sei piante – mais, canna da zucchero, soia, olio di palma, colza e frumento – generano l’ampia maggioranza dei biocarburanti.

Scoperte più di 4.000 specie di piante e funghi

Nel 2019 sono state scoperte più di 4.000 specie di piante e funghi, tra cui sei specie di Allium in Europa e Cina, lo stesso gruppo di cipolle e aglio, 10 parenti di spinaci in California e due parenti selvatici di manioca, che potrebbero aiutare in futuro il raccolto di base consumato da 800 milioni di persone ma messo a rischio dalla crisi climatica. Le nuove piante medicinali includono una specie di agrifoglio marino in Texas, i cui parenti possono curare l’infiammazione e una specie di Artemisa antimalarica in Tibet.

Le specie vegetali non sempre riescono ad adattarsi alle repentine modifiche nella temperatura, così come all’alterato accesso all’acqua e agli elementi nutritivi nel suolo. Un problema che coinvolge soprattutto le specie tropicali, oggi minacciate anche da incendi e deforestazione per fare spazio all’agricoltura.