Pesticidi: occorre cambiare criteri per valutarne la tossicità

Analizzare gli effetti a lungo periodo e le interazioni tra sostanze: due punti chiave per una valutazione efficace

La decisione della Commissione europea di ridurre del 50% l’uso dei pesticidi è un passo importante per la tutela dell’ambiente e della salute umana. Ma potrebbe non essere sufficiente. Alcuni studiosi infatti ritengono inefficaci gli attuali criteri di calcolo utilizzati per valutare i livelli di tossicità dei pesticidi, misurare il loro impiego  e la presenza di residui sugli alimenti. 

Interazioni tra pesticidi e differenti ecosistemi

Un primo punto chiave riguarda le interazioni che si verificano tra pesticidi e i diversi habitat in cui sono utilizzati. “Gli effetti  dell’uso dei pesticidi sono estremamente diversi se consideriamo le differenti interazioni che si determinano nei vari ecosistemi e ambienti in cui i fitofarmaci sono utilizzati”, ha affermato Antoine Masséan, ricercatore dell’Istituto nazionale francese di ricerca in agricoltura (Inra). 

Effetti a lungo periodo 

Inoltre, secondo lo studioso, per valutare correttamente il rischio occorre includere dati sulle  conseguenze di lungo periodo, finora scarsamente valutate. “Le colture che tollerano gli erbicidi determinano un cambiamento nel regime stesso di questi pesticidi, ma anche nella lavorazione del suolo e nella rotazione delle colture”, ha precisato  Antoine Masséan. “Negli Usa ad esempio l’uso massiccio di questi composti chimici ha tra le altre cose accorciato la vita delle colture imponendo agli agricoltori delle rotazioni più repentine rispetto al loro ciclo abituale”.

“In sostanza”, ha sottolineato il ricercatore, “i pesticidi non hanno solo effetti sulle piante e su determinati insetti, ma producono cambiamenti su tutta la biodiversità. Questo comporta la necessità di modificare l’analisi del rischio, in maniera tale che venga effettuata a livello globale e non più della singola sostanza sul singolo elemento della natura. Solo così si possono comprendere gli effetti negativi che i pesticidi determinano su quel territorio e sui suoi abitanti”.

Valutare le interazioni

Un altro punto fondamentale riguarda la valutazione degli effetti cumulativi prodotti dalle sostanze chimiche. “Oggi se sullo stesso terreno agricolo vengono utilizzate sostanze simili, l’analisi degli effetti che producono rimane distinta, senza che siano effettuati calcoli complessivi sulle conseguenze che l’interazione di queste sostanze provoca sugli ecosistemi coinvolti”, ha sottolineato un’altra ricercatrice, Annette Aldrich. 

“Il ricorso ai pesticidi fa parte di un discorso ben più ampio sul food system”, ha aggiunto Serenella Sala, capo unità delle Risorse del territorio presso la Commissione europea. “I consumatori sono sempre più consapevoli, informati e in grado di indirizzare le scelte in alcune sfide cruciali per la sostenibilità dei sistemi alimentari”.