Il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge sul biologico n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”.
La legge sul biologico permetterà di utilizzare le risorse economiche per il sostegno all’agricoltura, la promozione dei prodotti alimentari e la ricerca che l’Unione europea ha espressamente vincolato all’agricoltura biologica e biodinamica.
L’approvazione giunge in un momento strategico e consente anche all’Italia di allinearsi alle politiche Ue che, grazie al Green Deal, alla strategia Farm to Fork e al Piano d’azione Europeo per il biologico, puntano a una crescita consistente del settore.
“Dopo 15 anni e 3 legislature è passata una norma fondamentale, tanto attesa dal settore. Il nostro Paese ha un primato nel biologico conquistato grazie all’impegno di tanti agricoltori, spesso giovani, e di operatori della filiera che hanno creduto nella scommessa di conciliare il legittimo interesse d’impresa con il bene pubblico della difesa del suolo, della biodiversità e della salute dei cittadini. Oggi questo impegno viene finalmente riconosciuto con l’approvazione della legge sul bio”, si legge in una nota inviata da FederBio, AIAB, AssoBio, Associazione Biodinamica, AssocertBio.
La norma, inoltre, contiene elementi particolarmente significativi come la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, istituire distretti biologici che consentono di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e adottare un Piano d’Azione nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico.
Il biologico rappresenta un’occasione concreta per creare opportunità di occupazione per i giovani e per lo sviluppo economico e sociale dei territori rurali. Ma non solo. Ha un ruolo centrale per il clima, per la tutela della biodiversità e per offrire soluzioni innovative per il resto dell’agricoltura.
“L’Italia è il terzo Paese in Europa come superficie coltivata a biologico, con 2,1 milioni di ettari, 102mila in più rispetto al 2019. La precedono la Spagna, con 2,4 milioni di ettari, e la Francia, con 2,5 milioni di ettari”. È quanto sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio che, con questi numeri, ricorda la forte vocazione dell’Italia al bio, un settore che va quindi incrementato e valorizzato con investimenti in ricerca, innovazione, formazione e comunicazione per continuare a essere leader tra i Paesi europei. Inoltre, non dimentichiamo che il ruolo dell’agricoltura biologica è fondamentale nel processo di transizione agroecologica, sempre più urgente per salvaguardare la salute del Pianeta. E la nostra.”