L’impatto dei pesticidi sulle api è raddoppiato in dieci anni

Uno studio condotto negli Usa fra il 1992 e il 2016 dimostra che, nonostante una diminuzione della quantità, gli attuali pesticidi sono ancora più tossici per impollinatori e invertebrati acquatici

L’impatto tossico dei pesticidi sulle api e sugli altri impollinatori è raddoppiato in un decennio nonostante una diminuzione delle quantità utilizzate. I moderni pesticidi presentano una minore tossicità per le persone, i mammiferi selvatici e gli uccelli e vengono irrorati in quantità inferiori. Ma risultano ancora più tossici per api, altri insetti impollinatori e invertebrati acquatici come le libellule. Il danno prodotto dal maggior grado di tossicità supera i benefici ottenuti grazie al ridotto volume di pesticidi. Sono le conclusioni della ricerca “Applied pesticide toxicity shifts toward plants and invertebrates, even in GM” pubblicata a inizio aprile sulla rivista Science.

Cambiano i pesticidi disponibili

Scrivono gli autori dello studio (Ralf Schulz, Sascha Bub, Lara L. Petschick, Sebastian Stehle, Jakob Wolfram) che “nel 1962 fu pubblicato Silent Spring di Rachel Carson e il mondo fu costretto a prendere atto degli impatti involontari dei pesticidi sulla fauna selvatica. Da allora, c’è stata una riduzione della quantità di pesticidi utilizzati e un cambiamento nei tipi di pesticidi disponibili”. La tossicità dei pesticidi adesso colpisce “le piante e gli invertebrati, anche nelle colture Ogm”. Lo studio ha esaminato il tipo, la quantità e la tossicità dei pesticidi negli ultimi 25 anni. E ha scoperto che, nonostante la diminuzione delle quantità totali applicate e la diminuzione dell’impatto sui vertebrati, la tossicità per insetti e invertebrati acquatici, è aumentata in modo sostanziale.

Gli impatti dei pesticidi vengono solitamente analizzati in base alle quantità applicate, ignorando le variazioni ampie ma rilevanti dal punto di vista ambientale nella tossicità specifica delle sostanze. Questo studio invece analizza sistematicamente i cambiamenti nell’uso di 381 pesticidi irrorati negli Stati Uniti dal 1992 al 2016. E considera i valori soglia di tossicità acuta specifici per sostanza. Emerge che la tossicità degli insetticidi applicati agli invertebrati acquatici e agli impollinatori è aumentata considerevolmente, in netto contrasto con la quantità applicata. Inoltre, questo aumento è stato determinato rispettivamente da piretroidi e neonicotinoidi altamente tossici.

L’impatto tossico rimane lo stesso per Ogm

Lo studio sfata poi un altro pilastro della propaganda delle compagnie dell’agrochimica: quello sui benefici degli Ogm. L’impatto tossico dei pesticidi utilizzati sulle colture geneticamente modificate rimane lo stesso delle colture convenzionali. Questo nonostante le affermazioni secondo cui le colture Ogm, in particolare del mais, ridurrebbero la necessità di pesticidi.

“I composti particolarmente tossici per i vertebrati sono stati sostituiti da composti con una minore tossicità per i vertebrati e questo è davvero un successo”. E’ quanto ha affermato, interpellato dal Guardian, Ralf Schulz, dell’Università di Coblenza e Landau in Germania, che ha guidato la ricerca. “Ma allo stesso tempo, i pesticidi sono diventati più specifici e quindi, sfortunatamente, anche più tossici per gli ‘organismi non bersaglio’, come gli impollinatori e gli invertebrati acquatici”. Inoltre “le colture geneticamente modificate sono state introdotte sostenendo che avrebbero ridotto la dipendenza dell’agricoltura dai pesticidi chimici. Questo ovviamente non è vero rispetto ai livelli di tossicità”.

Piretroidi e neonicotinoidi sono più tossici

Lo studio ha evidenziato che la sostituzione di insetticidi organofosforici e carbammati ha ridotto la tossicità totale per mammiferi e uccelli. “Al contrario, la tossicità totale applicata agli invertebrati è notevolmente aumentata dal 2005 circa”, nonostante la quantità di insetticida applicata sia diminuita del 40%. Questo perché i sostituti piretroidi e neonicotinoidi sono più tossici per gli impollinatori e gli invertebrati acquatici.

“I nostri membri continuano a innovare trovando soluzioni che hanno un minore impatto sulla salute umana e sull’ambiente – ha dichiarato Chris Novak, presidente di CropLife America, la lobby che rappresenta le aziende dell’agrochimica – ma le nostre innovazioni devono soddisfare le esigenze di un sistema agricolo dinamico. Ci impegniamo a continuare a lavorare con l’Agenzia Usa per la protezione dell’ambiente (Epa) per applicare la migliore scienza, che bilanci rischi e benefici dell’uso dei pesticidi”.

Insetticidi più tossici del Ddt

Josie Cohen, del Pesticide Action Network UK, ha ricordato che “alcuni insetticidi neonicotinoidi sono 10.000 volte più tossici del Ddt, l’insetticida più famoso della storia. Il governo del Regno Unito ha urgente bisogno di mantenere la sua promessa di migliorare l’attuale sistema di monitoraggio dei pesticidi, tristemente inadeguato, andando oltre la semplice misurazione del peso delle sostanze chimiche”.