Germania, stop al glifosato dal 2024

Apertura del governo Merkel ai Verdi. Che insieme a Die Link vogliono anche fermare l’export dei fitofarmaci pericolosi per la salute umana

L’influenza del Verdi tedeschi sulla politica della Germania sta cominciando a dare i suoi frutti. Adesso partito di opposizione, ma regolarmente secondo nei sondaggi di opinione dopo il blocco conservatore della Merkel, i Verdi potrebbero entrare in un governo di coalizione dopo le elezioni generali di settembre. E la loro attività parlamentare sta già condizionando la politica ambientale e agricola del paese guida dell’Europa.

In base alla proposta di legge approvata mercoledì dal governo di Angela Merkel, gli agricoltori dovranno ridurre gradualmente l’uso di glifosato fino alla sua completa eliminazione dal 2024. La legge deve essere ora approvata sia dalla Camera bassa del Bundestag che dalla Camera alta del Bundesrat, che rappresenta gli interessi dei 16 governi regionali in Germania, un processo che in genere richiede diversi mesi. Nella nuova legge viene anche limitato l’uso di pesticidi vicino ai principali corpi idrici.

Una serie di proteste

La proposta di legge sul glifosato ha scatenato una serie di proteste: centinaia di agricoltori hanno invaso martedì con i loro trattori il centro di Berlino, sfidando la neve e le temperature gelide, per contestare il progetto di legge del governo sulla “protezione dagli insetti”. La German Farmers Association (DBV) ha dichiarato in una lettera indirizzata a Merkel che il progetto di legge potrebbe ridurre del 7% i terreni agricoli disponibili. Per Joachim Rukwied, capo dell’associazione, la legislazione proposta è il modo sbagliato per ottenere una maggiore protezione. E ha richiesto la “cooperazione” tra agricoltori e ambientalisti per promuovere la biodiversità e misure basate su incentivi anziché su divieti. Ma Tomas Brückmann, dell’organizzazione ambientale Grüne Liga, ha respinto il suggerimento: “Abbiamo cercato di collaborare con loro per 20 anni. Non ha funzionato”, ha detto all’Afp.

Il glifosato, sviluppato con il marchio Roundup dalla Monsanto, acquisita nel 2018 da Bayer, ha generato un dibattito globale sulla sua sicurezza da quando l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha concluso nel 2015 che probabilmente causa il cancro. Altre agenzie europee hanno affermato il contrario, sostenendo che il glifosato è sicuro. Bayer però ha accettato a giugno di risolvere quasi 100.000 cause legali intentate negli Stati Uniti per i danni prodotti dal diserbante pagando 10,9 miliardi di dollari, pur negando che il Roundup causi il cancro.

I Verdi insieme a Die Linke

Inoltre sempre i Verdi e il partito della sinistra Die Linke hanno presentato una proposta per fermare l’export dei fitofarmaci pericolosi per la salute umana: “Ciò che è dannoso per le persone e la natura in Europa non può essere un bene per il Sud del mondo”, ha detto Eva-Maria Schreiber del gruppo parlamentare di Die Linke al Bundestag.

Dopo la Francia, che dal 2022 bloccherà l’esportazione di pesticidi vietati in Europa perché pericolosi per la salute umana e per l’ambiente, adesso potrebbe dunque toccare alla Germania. Secondo il report della ong Pesticide Action Network, “sebbene solo il 25% circa dell’uso globale di pesticidi avvenga nei Paesi in via di sviluppo, il 99% di tutti gli incidenti mortali di avvelenamento da pesticidi si verifica lì”. Parliamo di 40 mila morti per l’avvelenamento provocato da questi fitofarmaci.

Un’inchiesta giornalistica promossa e pubblicata lo scorso settembre da Greenpeace, ha rivelato come i Paesi europei siano tra i principali artefici del mercato dei pesticidi pericolosi. E tra di essi, l’Italia è il primo produttore-esportatore Ue.