Accolto dall’assessorato di Bolzano l’invito rivolto da Cambia la Terra ad avviare un confronto costruttivo sulla questione pesticidi. Nel territorio e non nelle aule di tribunale
di Maria Pia Terrosi
Appena un giorno prima dell’inizio del processo, l’assessore altoatesino all’agricoltura Arnold Schuler ha deciso di ritirare la querela per diffamazione contro Karl Bär dell’Istituto per l’ambiente di Monaco di Baviera e Alexander Schiebel, autore del libro Il miracolo di Malles.
I due attivisti anti pesticidi erano stati accusati dall’assessore e da oltre mille agricoltori di aver danneggiato l’immagine del loro lavoro e dell’intero Alto Adige con quanto raccontato nel libro e con la campagna contro l’uso di pesticidi portata avanti dall’Istituto per l’ambiente di Monaco di Baviera. Accuse che secondo gli imputati sono prive di fondamento e costituiscono un grave attacco alla libertà di espressione, con il solo obiettivo di silenziare il dibattito pubblico sull‘uso dei pesticidi.
All’origine della marcia indietro dell’assessore sembra ci siano alcuni colloqui tenuti sabato scorso con le parti che hanno evidenziato la volontà di confrontarsi in maniera costruttiva sulla questione pesticidi.
Nel comunicato pubblicato dall’assessorato si legge: “Siamo sempre pronti al confronto oggettivo ed è per questo che ho cercato il dialogo anche con le controparti nel fine settimana. In questo contesto ho anche annunciato l’intenzione di ritirare la denuncia per avviare un dialogo costruttivo. Manterremo la parola data e ritireremo la denuncia”.
“Il nostro scopo nel presentare la denuncia era chiarire che c’è un limite nelle discussioni, a prescindere dai toni, oltre il quale si sconfina nella diffamazione”, ha precisato Schuler. “In questo senso il nostro obiettivo è stato raggiunto”.
Sembra quindi che sia stato accolto l’invito rivolto dalle associazioni che aderiscono a Cambia la Terra ad aprire un tavolo di confronto sui pesticidi e sulla transizione ecologica dell’agricoltura. Nella consapevolezza che la questione pesticidi non può certo essere affrontata nelle aule di tribunale, ma nell’ambito di una riflessione ampia, seria e partecipata che prenda in esame le conseguenze che il loro uso indiscriminato può causare alla biodiversità e alla salute dei cittadini.
“Senza entrare nel merito del procedimento legale in corso – affermano le associazioni di Cambia la Terra – occorre sottolineare come questa vicenda abbia portato di nuovo alla cronaca il tema dell’uso massiccio dei pesticidi e il conflitto con le comunità locali. Il nostro auspicio è che i querelanti possano ritirare prima possibile le accuse, per confrontarsi in modo più sereno e costruttivo con chi si oppone all’uso dei pesticidi, nei luoghi più appropriati come le istituzioni, locali e nazionali, e in incontri pubblici che coinvolgano cittadini e agricoltori”.
Purtroppo però il clima che si respira nel territorio altoatesino è decisamente avvelenato. Infatti, nonostante l’annuncio dell’assessore, questa mattina a Bolzano il processo è comunque iniziato. Così come si è tenuta la manifestazione programmata dagli ambientalisti. Una scelta quest’ultima motivata dal fatto che – seppur annunciato – non è ancora avvenuto il ritiro formale della querela.
Schuler, in un lancio dell’agenzia Ansa, commenta: “E’ evidente che non possiamo raccogliere le firme di 1.600 contadini per il ritiro della querela in una notte. Ovviamente siamo di parola e mi ritirerò anche come parte civile”.