Il sogno bio sul grande schermo fa cassetta

Nelle sale italiane dal 5 settembre il film documentario rivelazione del boxoffice americano, la scelta di cambiare vita di una giovane coppia raccontata in otto anni di riprese

di Leonardo Vacca


Un film capace di raccontare la vita vissuta di una coppia che decide di realizzare un sogno: lasciare la città, fuggire da una quotidianità opprimente e costruire dal nulla un’enorme fattoria, seguendo i criteri della coltivazione biologica e di una completa sostenibilità ambientale. Protagonisti del film “La fattoria dei nostri sogni” gli stessi attori della vita: John e Molly Chester, due giovani californiani capaci di una scelta tanto coraggiosa quanto difficoltosa.

Otto anni di girato, per trecentosessantacinque giorni ogni anno. Un lavoro monumentale, diretto dallo stesso John Chester, sceneggiatore, attore, regista e, non da meno, fattore. E gli otto anni trascorsi tra i campi si vedono tutti. Tra le tante difficoltà, i momenti di gioia alternata alle grandi delusioni, ma un obiettivo raggiunto, imparando a convivere con i ritmi della natura, e con gli imprevisti che ciò comporta.

In Italia è distribuito da Teodora Film, e in America è stato un vero e proprio caso del boxoffice. Uscito a maggio in sole cinque sale, il film ha poi raggiunto 285 schermi, grazie al passaparola e alle critiche eccezionali, scalando la classifica degli incassi e convincendo sempre più spettatori, incantati dalla storia di Apricot Lane, la fattoria che si estende per oltre 200 acri e che raccoglie 850 animali e 75 varietà biodinamiche.

Una costante oscillazione tra i bisogni della fattoria e quelli legati al film, con l’imprevedibilità che una pellicola con protagonista Madre Natura comporta. “La natura e la fattoria hanno ritmi propri”, ha raccontato il regista John Chester, “e occorre osservare e stare lì ad aspettare che accada qualcosa. Questa è la forma perfetta per girare un documentario sulla natura. Ma è buffo che valga anche per mandare avanti una fattoria”.

Prima di questa esperienza, John Chester si era già occupato di documentari, girandone parecchi per tutto il mondo. La moglie e compagna d’avventura Molly era chef, a Los Angeles. Poi la scelta di cambiare vita, di dedicarsi alla natura e di raccontare cosa può voler dire. Un film che ha incassato 5 milioni di dollari negli Stati Uniti in tre mesi di programmazione, giunto in Italia in varie città. Un film che vale la pena vivere, oltreché vedere. Una storia che mette in relazione la vita dell’uomo e la intreccia con quella della natura. Una natura che sa essere implacabile, ma che dona al tempo stesso un’ottima ragione per vivere.