Francesco denuncia anche i rischi legati allo “sfruttamento agricolo intensivo” e alla “desertificazione del suolo”
di Goffredo Galeazzi
“Abbiamo creato un’emergenza climatica, che minaccia gravemente la natura e la vita, inclusa la nostra”. Nel suo messaggio in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, papa Francesco ha voluto elencare tutti i pericoli che corre la “nostra casa comune, dono prezioso da custodire”, sollecitando uno stile di vita personale e familiare più sostenibile. Perché “il degrado si è accentuato negli ultimi decenni: l’inquinamento costante, l’uso incessante di combustibili fossili, lo sfruttamento agricolo intensivo, la pratica di radere al suolo le foreste stanno innalzando le temperature globali a livelli di guardia”.
Inoltre “l’aumento dell’intensità e della frequenza di fenomeni meteorologici estremi e la desertificazione del suolo stanno mettendo a dura prova i più vulnerabili tra noi”. Non solo: “lo scioglimento dei ghiacciai, la scarsità d’acqua, l’incuria dei bacini idrici e la considerevole presenza di plastica e microplastica negli oceani sono fatti altrettanto preoccupanti, che confermano l’urgenza di interventi non più rimandabili”.
Importante il Vertice Onu sul clima
Proprio per la tutela del creato, papa Francesco ha sottolineato la “speciale importanza” dell’imminente Vertice delle Nazioni Unite per l’azione sul clima, “durante il quale i Governi avranno il compito di mostrare la volontà politica di accelerare drasticamente i provvedimenti per raggiungere quanto prima emissioni nette di gas serra pari a zero e di contenere l’aumento medio della temperatura globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”. E ha ricordato l’appuntamento del prossimo ottobre, l’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi dedicata all’Amazzonia, “la cui integrità è gravemente minacciata”.