Il Parlamento chiede – unito – di limitare l’uso di pesticidi

Votata alla Camera la mozione bipartisan, frutto dell’impegno di tanti cittadini e del contributo di Cambia la terra: più controlli, meno chimica di sintesi e promozione del biologico.


Il mondo dell’agricoltura biologica porta a casa un’importante vittoria. Un impegno serio e costante sui temi dell’innovazione, la cura e la sostenibilità che viene ripagato con una mozione che segna un cambio di passo. L’Italia ha bisogno di un’agricoltura sostenibile, un’agricoltura che miri non solo a garantire la sicurezza alimentare attraverso una maggiore produzione ma aiuti gli agricoltori a soddisfare le loro aspirazioni socio-economiche e culturali e a proteggere e preservare le risorse naturali per soddisfare le generazioni future favorendo pratiche sostenibili come l’agricoltura biologica. Questo il cuore della mozione bipartisan che porta le firme di rappresentati di Lega e Partito Democratico, Fratelli d’Italia e Leu, Forza Italia e Cinque Stelle.

Il documento, votato oggi alla Camera, chiede un deciso freno all’uso di pesticidi; interventi mirati per tutelare la salute dei consumatori e l’ambiente; supporto all’agroecologia; tutela della salute delle persone e delle produzioni biologiche con l’introduzione di distanze di sicurezza. Il documento arriva anche grazie al contributo di Cambia la Terra. Per la portavoce di Clt Maria Grazia Mammuccini “è un risultato importante che accoglie le nostre istanze principali. Grazie all’impegno di una coalizione di Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica e assieme ad altre iniziative che partono dal basso, dai cittadini, come il gruppo facebook ‘No Pesticidi’ siamo riusciti ad accendere i riflettori su questo tema anche attraverso alcune iniziative realizzate presso la sala stampa della Camera. I parlamentari più sensibili ci hanno ascoltato. Lo dimostra anche il percorso fatto per centrare l’obiettivo. Da una prima mozione per chiedere limiti all’uso dei pesticidi e più misure a favore del biologico presentata dalla deputata Muroni – ricorda Mammuccini – ogni partito ha poi presentato documenti sullo stesso tema ed è iniziato quel percorso che ha portato all’unificazione e alla presentazione di una sola mozione bipartisan. Quella approvata poche ore fa. Non possiamo che essere soddisfatti dell’impegno di tutti i gruppi parlamentari e del fatto che su un tema così importante abbiano trovato il modo per mettere in secondo piano le divisioni politiche nell’interesse del paese. Per noi il voto di oggi è un riconoscimento importante che dà valore al nostro impegno. Avviene, vale la pena ricordarlo, in un momento importante: la revisione del Pan, il Piano di azione nazionale sui pesticidi, che porterà a scelte importanti che condizioneranno i prossimi anni. Anche in quest’ottica il voto di oggi è un segnale da leggere positivamente”.

Un freno ai pesticidi, lo chiede anche l’Europa

“Il settore agricolo e agroalimentare italiano diventerà tanto più competitivo – sostengono i parlamentari nella mozione votata oggi- quanto più sarà in grado di essere sostenibile”. In quest’ottica, l’agricoltura con metodo biologico e l’agricoltura integrata “possono rappresentare modelli ai quali l’agricoltura del futuro potrà guardare e dove il rispetto dell’ambiente potrà essere l’obiettivo primario”. D’altronde, si legge nel documento che porta come prima firma quella del capogruppo della Lega Riccardo Molinari, il principio di riduzione dei rischi legati all’uso di pesticidi è stato ribadito anche a livello comunitario. Il 16 gennaio 2019 il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione che individua le priorità del principio di trasparenza, di tutela dell’ambiente e della salute puntando alla revisione della procedura di autorizzazione dei fitosanitari nell’Unione Europea. Priorità rese necessarie dal fatto che le decisioni di “autorizzazione sulle sostanze attive recentemente sviluppate e sui prodotti fitosanitari sono invariabilmente adottate in un contesto di incertezza per quanto riguarda l’impatto reale” e che “manca un monitoraggio post-autorizzazione, dati sui quantitativi esatti di ciascun prodotto fitosanitario applicato, sull’attuazione e sull’efficacia delle misure di mitigazione e sui potenziali effetti nocivi per la salute umana e animale e per l’ambiente”. C’è poi un lavoro da fare sul multiresiduo: per la prima volta un documento approvato dalla Camera pone l’accento su questa questione. “I limiti sui residui di fitosanitari negli alimenti e i relativi controlli a livello europeo e nazionale, come previsto dalle norme vigenti, prendono in esame solo il singolo principio attivo senza tener in considerazione l’aspetto del multiresiduo e la valutazione degli effetti sinergici derivanti dalla contemporanea presenza di più principi attivi in uno stesso alimento anche se ognuna in concentrazioni entro i limiti di legge”. Un effetto cocktail che impensierisce e che chiama a interventi mirati.

Interventi anche per contrastare l’inquinamento delle acque

Preoccupazione c’è anche per l’inquinamento delle acque. La presenza di pesticidi, sia in quelle superficiali che in quelle sotterranee, è fonte di allarme. In generale, ricorda la mozione votata alla Camera, sono 35.353 i campioni di acque superficiali e sotterranee analizzate in Italia nel biennio 2015-2016, per un totale di quasi 2 milioni di misure analitiche e 259 sostanze rilevate (erano 224 nel 2014). Nel 2016, in particolare, sono stati trovati pesticidi nel 67% dei 1.554 punti di monitoraggio delle acque superficiali e nel 33,5% dei 3.129 punti delle acque sotterranee. Gli erbicidi, in particolare, rimangono le sostanze riscontrate con maggiore frequenza ma aumenta significativamente anche la presenza di fungicidi e insetticidi.

A rischio le nostre api

La rete nazionale di monitoraggio degli alveari segnala gravi morie di api. Finiscono sul banco degli indagati, sostanze come i neonicotinoidi ma è assai probabile – sostengono i deputati di tutte le forze politiche nel loro documento – “che si sia accentuato un uso pervasivo e irresponsabile di altre molecole neurotossiche, come il piretroide deltametrina o l’insetticida clorpirifos, o il fungicida tebuconazolo”.

Quali i temi su cui la mozione impegna il governo?

Controlli, innanzitutto. È necessario potenziare il sistema dei controlli sull’uso corretto dei pesticidi in agricoltura. Ma è necessario anche incrementare i controlli sui prodotti agroalimentari importati dai paesi terzi perché occorre escludere che siano stati trattati con il glifosato oltre la soglia permessa in ambito europeo. Questo per tutelare la filiera produttiva italiana e garantire alti standard di qualità. È importante anche continuare, e sempre con maggiore attenzione, a vigilare sul livello di contaminazione da pesticidi nelle acque per tutelare acque, certo, ma anche per assicurare un alto livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente.

Nella mozione si fa riferimento più volte alla nuova Pac, la Politica agricola europea. Si chiede, in particolare, di inserire criteri e iniziative volte a favorire pratiche agricole che determinino effetti positivi per la tutela dell’ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici, prevedendo anche adeguati strumenti per la valorizzazione e la promozione dell’agricoltura biologica e per la riduzione della presenza di sostanze chimiche di sintesi negli ecosistemi. Solo così si potrà rispondere alla domanda di cibo sano che viene espressa in misura sempre maggiore dai cittadini.

I parlamentari di tutte le forze politiche che hanno firmato la mozione approvata oggi alla Camera chiedono al governo di assumere iniziative normative nell’ambito della revisione del Pan che stabiliscano le distanze minime di sicurezza dalle abitazioni, dai confini privati e dalle coltivazioni biologiche per evitare la contaminazione da pesticidi. Secondo i parlamentari, prima di ogni trattamento, dovrà essere obbligatorio avvisare i residenti. Si chiede al governo di prevedere nell’ambito della revisione del Pan “specifici obiettivi d’incremento della superficie agricola utilizzata coltivata con il metodo dell’agricoltura biologica, a partire dalle aree protette e i siti Natura 2000 e l’ulteriore diffusione di tecniche sostenibili in agricoltura anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie di precisione funzionali allo sviluppo dell’agricoltura integrata”.

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