Lo conferma lo studio del think tank Iddri, il biologico può produrre cibo di qualità e in quantità sufficiente
Solo una settimana fa l’ultimo dei pesantissimi allarmi legati all’uso di pesticidi: stanno facendo scomparire gli insetti dal nostro pianeta. Oggi la nuova ricerca “Ten Years for Agroecology” del think tank europeo Iddri sostiene che non solo diserbanti, insetticidi &Co possono essere eliminati ma che grazie a questa scelta le emissioni di gas serra sarebbero radicalmente ridotte in Europa. Insomma, il Vecchio Continente farebbe un enorme passo in avanti nella lotta ai cambiamenti climatici grazie all’agroecologia. Non solo. A quanti sostengono che l’agricoltura priva di chimica di sintesi non sarebbe in grado di rispondere al fabbisogno alimentare, il think tank risponde in maniera netta: il biologico può produrre cibo di qualità e in quantità sufficiente anche nella prospettiva di una popolazione in aumento.
L’agroecologia, uno dei capisaldi dello studio rilanciato oggi dal Guardian, ha un approccio che tiene conto degli ecosistemi naturali e utilizza le conoscenze locali per promuovere colture che aumentano la sostenibilità. Oggi, più della metà dei cereali e delle coltivazioni di semi oleosi della Ue sono destinati agli animali. Lo studio propone un futuro in cui la produzione di carne europea è stata ridotta del 40%, soprattutto quella suina e avicola che consumano enormi quantità di cereali. Un percorso che passa, dunque, anche attraverso il ri-orientamento del regime alimentare, con un maggior apporto di proteine vegetali e di carne proveniente da bestiame nutrito al pascolo.
“La produzione intensiva a suon pesticidi non è l’unico modo per nutrire una popolazione in crescita” ha dichiarato Rob Percival, responsabile della politica alimentare della Soil Association. “Lo studio dimostra che l’agroecologia e il biologico possono alimentare l’Europa con una dieta sana, capace di contrastare il cambiamento climatico e tutelare la biodiversità”.
Lo studio suggerisce che l’agroecologia rappresenta un modo credibile di nutrire l’Europa entro il 2050. Ma è necessaria un’azione immediata: i prossimi 10 anni saranno cruciali per coinvolgere l’Europa nella transizione. Purtroppo alcuni Paesi vanno in direzione contraria. Come accade con il disegno di legge sull’agricoltura su cui dovrà decidere il Parlamento del Regno Unito, nel quale non c’è nessun cenno all’agroecologia.
“L’idea di un’Europa interamente agroecologica è spesso considerata non realistica in termini di sicurezza alimentare perché l’agroecologia a volte significa rendimenti inferiori”, ha dichiarato Percival. “Ma questa nuova ricerca mostra che, orientando i regimi alimentari verso un maggior consumo di proteine vegetali e privilegiando l’allevamento di bestiame al pascolo, è possibile trasformare l’Europa in un continente interamente vocato all’agroecologia”.
Lo studio è stato pubblicato in parallelo con il lancio della campagna inglese “Dieta per la salute planetaria” di Eat-Lancet, per un regime alimentare maggiormente incentrato su cibi di origine vegetale.