Parigi ha presentato a fine aprile una strategia per diminuire la dipendenza dell’agricoltura dai prodotti fitosanitari. Scontente le associazioni ambientaliste: Générations futures lamenta l’assenza di azione sul glifosato
di Goffredo Galeazzi
Il governo francese ha presentato lo scorso 25 aprile il suo piano, annunciato all’indomani del rinnovo dell’autorizzazione Ue al glifosato concesso alla fine dello scorso anno, per diminuire l’uso di sostanze che “destano preoccupazione” e “comprendere meglio” l’impatto dei pesticidi. L’obiettivo del piano d’azione è quello di ridurre la dipendenza dell’agricoltura dai prodotti fitosanitari.
Con un consumo stimato di oltre 60.000 tonnellate all’anno, l’agricoltura francese rimane un campione dell’Europa dei pesticidi. Per il ministro della Transizione ecologica, Nicolas Hulot, “il piano chiarisce chiaramente l’opposizione a qualsiasi proroga o nuova autorizzazione in primo luogo dei cancerogeni di categoria 1 (i più pericolosi), delle sostanze mutagene di categoria 1, delle sostanze tossiche per la riproduzione di categoria 1 e di tutti gli interferenti endocrini”.
Nonostante le rassicurazioni dei ministri circa la volontà di mobilitare “le leve legislative e finanziarie” al fine di “ridurre rapidamente l’uso di sostanze che destano maggiore preoccupazione per la salute e l’ambiente”, le associazioni ambientalisti restano prudenti. A farsi portavoce dello scontento è Générations futures attraverso il suo direttore François Veillerette. Pur valutando positivamente il fatto che “la situazione dei residenti delle aree coltivate sembra essere presa in considerazione dai ministeri dell’ambiente e della salute”, Veillerette critica l’assenza di criteri per definire con precisione “le aree non trattate”.
Inoltre l’ong non nasconde la sua delusione per la proroga concessa al glifosato, classificato fin dal 2015 “probabile cancerogeno” dallo Iarc, per il quale ora il piano governativo parla di un nuovo studio sperimentale di cancerogenicità i cui risultati arriveranno nel 2020. Ma quando, dopo due anni di battaglie e controversie, a fine 2017 l’Unione Europea aveva rinnovato la licenza quinquennale al glifosato, il presidente Emmanuel Macron aveva annunciato che la Francia lo avrebbe vietato “al più tardi in tre anni” .
A presentare il piano d’azione sui prodotti fitosanitari e per un’agricoltura meno dipendente dai pesticidi, sono stati Nicolas Hulot, ministro dell’ecologia, Agnes Buzyn, ministro della Solidarietà e la salute, Stéphane Travert, ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione e Frédérique Vidal, ministro dell’Istruzione.
Il piano è strutturato attorno a quattro priorità: ridurre rapidamente l’uso delle sostanze più preoccupanti per la salute e l’ambiente; comprendere meglio gli impatti per informare e proteggere il pubblico e gli agricoltori e preservare l’ambiente; ampliare la ricerca e lo sviluppo di alternative; rafforzare il piano Ecophyto 2, migliorarne la governance e il funzionamento. Il piano Ecophyto, varato nel 2007, puntava a ridurre l’uso di prodotti fitosanitari con l’obiettivo di dimezzare, “se possibile”, l’uso di pesticidi prima del 2018. Nell’ottobre 2015, notando che l’obiettivo non poteva essere raggiunto nel 2018, il termine è slittato al 2025.